venerdì, dicembre 7

bdsm parlato, scritto, divulgato

amore4bg9

Del sesso e dell’amore anche sadomaso si parla da sempre, solo cambiano le modalità, mondi che emergono.

Allo scorrere del tempo si sta assistendo ad una forma di accettazione o normalizzazione dei rapporti bdsm, ovviamente non in tutto il mondo, non alla stessa maniera ma forme veicolate dai media, che sia la pubblicità, libri, moda, hanno portato di pari passo ad un riconoscimento sociale sempre più marcato.

Ad Harvard ad esempio è stato riconosciuto il primo club studentesco dedicato al sadomasochismo, dove non si pratica ma si discute al suo interno del sesso alternativo sicuro e la sua diffusione, non un modo per incontrarsi sul piano fisico ma intellettuale, anche se propenderei a credere che sia anche un modo per riconoscere persone con gli stessi interessi, fermo restando l’intento divulgativo che considero lodevole.

Il riconoscimento permette ai soci che hanno chiesto di restare anonimi di incontrarsi durante i pasti sul campus e di chiedere sovvenzioni come altri gruppi studenteschi, riconoscendo nello statuto il divieto più assoluto di praticare all’interno del gruppo durante le riunioni con l’intento appunto di scambiarsi opinioni e divulgare una forma meno distorta di questa realtà.

Non è il primo caso, ci sono altri club in giro per campus delle varie università che però non hanno ricevuto nessun riconoscimento, con una piccola eccezione per il bondage;  infatti nel 2003 lo Iowa State University aveva finanziato un club di legatura ufficialmente ma non aveva un estensione di riconoscimento come in questo caso.

Iniziano a fioccare anche testimonianze “alternative” una ragazza citata dal New York Observer  ha raccontato come le pratiche sadomaso fossero molto diffuse: «Sono stata colpita con un frustino da cavallo, una cintura, una canna. A volte ci fermiamo a metà quando ci rendiamo conto che andiamo a Harvard...»

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