venerdì, maggio 28

DDL Zan non ferma la violenza



 Premesso che concordo per un inasprimento delle pene per chi veicola o fomenta odio verso minoranze vittime di discriminazione e atti di violenza, il DDL Zan non risolverà l'abbrutimento di certe fasce di popolazione. Una legge per quanto corretta, non previene, ma si occupa dei sintomi quando ne trova, ovvero dietro denuncia o intervento in flagranza di reato, ed inutile caldeggiare che i parlamentari l'approvino celermente, se si vuole agire sulla violenza, inasprire quello che fortunatamente già c'è non ha mai cambiato la realtà delle cose. 


Quando le teste coronate inglesi decisero di impiccare i borseggiatori, tra la folla attenta all'esecuzione qualcuno veniva alleggerito dei propri eventuali avrei, proprio da coloro che avrebbero rischiato il patibolo, che avrebbero dovuto essere inibiti dalla forma di punizione più estrema e irreversibile, la morte, a dimostrare dell'inefficacia di tale provvedimento. 

Il DDL Zan è un atto di civiltà, la legge ha anche il dovere nel nostro ordinamento di proteggere giuridicamente e  maggiormente le fasce di cittadini più vulnerabili, ci sono aggravanti per le discriminazioni religiose, raziali e finalmente anche di orientamento sessuale, e per i portatori di handicap, per cui come detto ben venga, ma persino chi la caldeggia sbaglia. 

Se si continua a veicolare come deterrente un'aggravante, non si è capito nulla, non si presenta la questione nella maniera giusta, perché non si fermerà il benché minimo insulto, il benché minimo pugno, ed anche coloro che vivono in quella che io chiamo "zona grigia", cioè che temono si tratti di una limitazione di libertà nonostante non abbiano nulla contro il mondo lgbtq+, ingrossano le fila del consenso di coloro che veramente sono violenti, sia verbalmente che fisicamente.

La ragazza di Catanzaro malmenata selvaggiamente, probabilmente perché lesbica (lo deciderà un tribunale) non avrebbe visti fermati quei pugni. Il vicino di casa e gli altri due che la tenevano ferma di certo non si sarebbero fermati pensando: "a no! Adesso rischio di finire in galera per il DDL Zan", la questione si risolve a monte, non a valle, ci vuole educazione affettiva nelle scuole, cosa su cui vorrei sentire una vera proposta.

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