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lunedì, marzo 14
Marchiata a fuoco
Video Repubblica
E’ appena balzata alle cronache l’ incresciosa storia di un uomo malato, un uomo malato che ha marchiato a fuoco la propria compagna.
Nel filmato presente si nota come l’uomo fosse munito di manette e altri attrezzi…Arrivando addirittura a spezzare un bastone sul corpo della povera donna, vessata sia psicologicamente che mentalmente.
Una componente malata di sadismo, questa è la dimostrazione estrema di cosa significa essere tra le mani di un irresponsabile, di non rispettare nessuna delle tre regole che mai devono essere disattese, per nessuno motivo, non ci sono scusanti, se non è sano, sicuro, consensuale, allora è solo violenza.
Gesto non accettabile, si ferisce il corpo e la psiche, non è un gioco delle parti, dominazione e sottomissione, è una gelosia malata.Se si vuole approfondire il discorso sui cambiamenti corporali( pearcing, impianti sottocutanei, dilatatori...)questa è la mia opinione
In questo mondo adesso molti degli sforzi che valenti persone hanno nel corso degli anni per portare alla luce la parte sana di questa “filosofia sessuale” devono confrontarsi con queste realtà, che sono estreme, non accade tutti i giorni, fortunatamente, però sono convinto che bisogna che se ne parli, anche nella nostra comunità, è l’unico mezzo per stigmatizzare certi comportamenti.
Leggendo l'articolo e vedendo la notizia sul Tg sembra che la denuncia non sia partita poi dalla donna ma dall’automatica azione dei sanitari al pronto soccorso quando si è presentata precedentemente per lesioni guaribili in 30 giorni.
Non fatico a credere che ella fosse completamente “rapita” da questo attore di Teatro malato, questo significa che si deve portare attenzione a chi ci si dedica, anima e corpo.
Un saluto e una carezza a quella povera anima vessata.
9 commenti:
Siete pregati di non scadere mai nel turpiloquio, andare contro le leggi vigenti in Italia e usare questa mail per eventuali contatti: silvestrogatto@live.com
Nella versione WEB sono presenti altre possibilità di contattarmi.
Ricordate che state sempre parlando con esseri umani, anche se dietro la tastiera.
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La consapevolezza di una slave sia attenta e forte non solo nel darsi ma anche nel proteggersi, e lo può fare pur restando in un rapporto che si evolve o che scivola nell'abisso di queste brutture. La schiava abbia il dovere di interrogarsi sempre sulla dipendenza affettiva, sul concetto di gioia e benessere che può non essere reciproco sullo stesso piano del master ma sentire corrisposto, protetta e salvaguardata nella crescita di sè non si ottiene mai "nel buttarsi via" per il piacere dell'altro. Rispettarsi per essere rispettata. E' un importante messaggio il Vostro Amaranto grazie per il Vostro post.
RispondiEliminaSalve Cavaliere, come hai ben sottolineato - anche per gli ignoranti in merito come me - BDSM e queste situazioni di violenza non hanno nulla a che fare l'uno con le altre, ed è importante che tu lo sottolinei e che spieghi come questo stesso tuo/vostro mondo di pratiche e piaceri sia basato sui concetti di "sano, sicuro e CONSENSUALE", che mi sembrano premesse spaventosamente negate in questo fatto di cronaca (e purtroppo in molte altre violenze che portano infine, nei casi più devastanti, a privare della vita gli esseri umani). Grazie.
RispondiEliminagemitididevozione@ Minerva Jones@ Avete espresso molto bene il vostro pensiero, altro non posso fare che ringraziarvi dei commenti.
RispondiEliminasiamo solo carne da macello.
RispondiEliminaridurci al niente per "elevare" chi niente è.
lilith da umiliare per non sentirsi piccoli vermi.
non c'è alcuna correlazione tra la pratica BDSM e questa violenza psicologica e fisica. ma esiste e ci facciamo i conti ogni giorno, anche in modo meno plateale.
non ci libereremo mai di questo...
shadow@ mi auguro invece che riusciremo a liberarci di tali sopraffazioni, hai ragione, chi è piccolo ha bisogno di ridurre a niente colei che gli mostra amore.
RispondiEliminaEd eccomi qui da te, ricambio la visita, mi sembrava anche giusto... ti aggiungo tra quelle che seguo, passerò spesso.. :)
RispondiElimina**La PiCcOlA sOgNaTtIcE**@ ti ringrazio, un bacio.
RispondiEliminaRiguardo al marchio credo esista una grande differenza tra un atto di puro sadismo ed una scelta da parte della slave ad accettare questo simbolo di appartenenza.Il mio Padrone mi marchiera' a breve..non nascondo di aver paura,paura del dolore ma allo stesso tempo considero questo come un grande dono.Appartenere per me va oltre l'aspetto sessuale..sono legata al mio Padrone in maniera profonda..forse qualcuno lo trovera'ridicolo ma Lui è il mio mondo.Grazie per lo spazio concessomi.Una schiava.
RispondiEliminaPrego, grazie a te per la testimonianza e perché mi permetti di riprendere un vecchio post.
EliminaCon il passare del tempo devo dire che non ho cambiato idea rispetto a certe pratiche, le torvo contrarie alle regole del S.S.C. ed oltre questo, avendolo dibattuto lungamente anche in altri post, credo che sia un' errore di fondo nell' idea dell' atto stesso.
Mi spiego, imprimere qualcosa che si pretenda sia indissolubile quando in questo mondo nulla lo è, anche se si perseguono sempre gli stessi schemi, è un atto inutile ed forzatamente imposto all' ordine delle cose, anche attraverso la consensualità, che ricordo non è la panacea di tutti i mali, ma solo la linea di confine tra rapporto condiviso e imposto sempre nell'alveo della preservazione altrui e propria, anche nei piccoli gesti.