giovedì, febbraio 23

sottomissione femminile


geisha
Questa è la testimonianza reale di una donna sulla trentina libera da coinvolgimenti emotivi con compagni fissi, dal carattere forte che come molte donne della sua età vivono esistenze piene di responsabilità.
Siamo entrati in contatto attraverso il blog e gli ho chiesto cosa l’avesse affascinata di questo mondo.

Posso aggiungere solo una cosa, in questa confessione si accenna ad uno stato di semi-incoscienza, in gergo viene definito Sub-Space, ovvero quello stato indotto in cui il cervello rilascia le endorfine lentamente e ci si trova in uno stato di alterazione della psiche.

Che è poi quello che entrambi cercano, sia la/lo slave che il Master/Mistress.
Paragonabile ad uno stato “drogato” di piacere, dove si perde la cognizione del tempo e dello spazio.

Ma di questo parlerò approfonditamente in altro post.
Mi sono avvicinata al Bdsm  in moto totalmente inconsapevole.
Ho instaurato un rapporto con un uomo basato prevalentemente sulla conversazione telematica, vivendo in città differenti. Man mano che il tempo passava ho ricevuto richieste o forse dovrei dire ordini da eseguire ed inviarne le prove all’uomo in questione.

Dapprima tutto mi sembrava molto "innocuo", c’è stato un incontro. Completo, appagante, molto.

Da qui il continuo ricevere ordini da eseguire che prontamente svolgevo, compiaciuta.
Da un momento all’altro il tono delle conversazioni è mutato ed è comparsa la parola Padrone.

Dapprima ho avuto un attimo di smarrimento, ne ho chiesto delucidazioni. Mi hanno convinta ma non mi è stato spiegato espressamente che si trattava di Bdsm.

Ho continuato il mio percorso con il Padrone. Devo dire che però la parola schiava raramente è comparsa nelle conversazioni.
C’è stato un secondo incontro dopo lunghissimo tempo dal precedente. E’ andato tutto benissimo. Poi un grandissimo malinteso ha portato alla rottura del rapporto, in quanto io essendo all’insaputa di ciò che stavo vivendo ho male interpretato frasi che il Padrone diceva alla schiava.

Le ho interpretate come fossero riferite a me direttamente. Sono rimasta allibita da come si è conclusa la cosa, perché in modo alquanto spiacevole e unilaterale.

Parlando con un caro amico dell’accaduto, mi ha suggerito che forse si trattava di un Master. Master cosa? Ho chiesto io. Non finirò mai di ringraziarlo per questo, non fosse stato per lui ora sarei ancora ad arrampicarmi sugli specchi per capire con che razza di persona avevo avuto a che fare.

Da qui è partita la mia ricerca per documentarmi sul mondo BDSM.

Con enorme stupore ho appurato che ciò che avevo vissuto era totalmente appartenente a questa realtà. Io in maniera del tutto naturale mi ero comportata come una brava schiava devota al proprio Padrone.

Ciò che mi appagava enormemente era compiacere il mio Padrone e devo dire che nella mia vita quotidiana mai mi sognerei di essere così servizievole e sottomessa con un uomo. Credo fosse riuscito a premere i tasti giusti. Quelli che hanno sempre abitato nella mia persona ma che per svariati motivi personali non hanno mai avuto la possibilità di emergere fino a quel momento. Sono giunta alla conclusione che non credo ritornerò più indietro ora che ho scoperto questa parte di me che mi attrae così fortemente.
Soprattutto ora che ne ho la consapevolezza e me lo potrò vivere appieno senza dubbi di sorta.

Nel frattempo ho avuto esperienze nella norma, ma non mi soddisfano. Necessito di stimoli mentali. Si perché a mio avviso il BDSM è per grandissima parte un rapporto mentale che si istaura tra il Master e la slave.

C’è una fortissima connessione che fa si che la schiava si affidi totalmente alle cure e alle mani del proprio Master, perché ne trae beneficio, e viceversa. Durante le sessioni mi sono resa conto a posteriori che avevo dei “vuoti mentali” anche di svariati minuti in cui “non capivo niente”. Nel senso che il mio stato mentale aveva raggiunto un livello di semi-incoscienza, meraviglioso, che vado cercando ancora nei rapporti che ho attualmente.

Non credo mi accontenterò più di una “scopata e via”, ora che ho assaporato queste sensazioni. Solo due persone a me intimissime sono al corrente dell’esperienza che ho vissuto e anche loro a loro volta credo abbiano avuto esperienze simili.
Mi sono stati e lo sono tutt’ora vicinissimi ed utilissimi in questo percorso. Non ho la necessità di condividere con altri ciò che ho vissuto, lo considero così intimo che sarebbe come violare una parte di me che pochi sono degni di conoscere.

Se devo essere sincera ho provato anche un po’ di rabbia nei confronti del Master che non so come, ma non aveva capito io fossi all’oscuro delle metodologie e di questa cultura .
Quando soddisfacevo i suoi ordini mi sentivo totalmente appagata, soprattutto quando ne ricevevo gli apprezzamenti.

Di questo mondo ho capito che è vastissimo e ha tantissime sfaccettature, è molto affascinante.

Se proprio devo dirla tutta, ciò che viene proposto dai media riguardo all’argomento, lo trovo altamente fuorviante in quanto viene sempre rappresentato a mò di carnevalata, ed in maniera altamente superficiale e pressapochistica.
Non viene mai approfondito il fatto che dietro vi è una cultura dignitosissima e che non si tratta di persone deviate, bensì con gusti che semplicemente si discostano da quelli “canonici”.
Sono dell’opinione che una slave debba avere un carattere molto forte, e possedere una ottima concezione della propria persona soprattutto a livello psicologico. Una forte personalità.
Una persona un poco labile psicologicamente farebbe molta fatica a sostenere un rapporto di sottomissione e devozione assoluta, credo ne uscirebbe molto segnata.

Annullano la propria personalità e sostituendola con quella della slave credo che persone fragili farebbero fatica a sostenere questo tipo di rapporto.

Poi fortunatamente nel mio peregrinare sul web ho incontrato questo Blog.

Secondo me molto ben curato, scritto in un italiano, scusatemi ma è vero, che è molto raro purtroppo trovare al giorno d’oggi.
Diciamo che qui i congiuntivi si trovano al posto giusto nel momento giusto.

L’ironia, l’intelligenza, la maturità e soprattutto la sensibilità che permeava dai suoi post, mi ha convinta a contattare il Master che lo gestisce per chiedere molto timidamente delucidazioni riguardo a ciò che avevo vissuto.

Lui è stato gentilissimo e mi ha aiutato a capire e capirmi, lo sta ancora facendo. Già che ci sono ringrazio anche lui. Che non diventi un’abitudine pero eh?  ;-D

Altra cosa che mi ha convinto a scrivere a lui anziché su altri blog, è stata una frase che credo compaia  nella presentazione della sua persona. La richiesta di evitare i turpiloqui facendo presente che dall’altra parte del monitor, dopotutto si trova un’anima. Si può condividere o meno questo tipo di gusti, ribadisco sono gusti, ma le offese credo rechino danno solamente a chi le lancia.

Spero di non avervi annoiato.

Grazie per l’attenzione.

Nota del curatore di questo blog:
 Se volete aiutarmi a creare un portale dove potete inserire annunci, creare incontri, parlare, confrontarci, potete farlo QUI

20 commenti:

  1. Molto interessante questo post.
    Io credo che i vuoti mentali capitino sempre quando ci si sente sopraffatti da qualcuno. In verità a me capitano spesso ma è solo uno dei pochi sintomi buoni del mio difetto di fabbrica.. Sentirsi nelle mani di un altro è' una delle sensazioni più appaganti che io conosca nel sesso ma come si legge nel post ci vuole un'emotività ferma per vivere questo tipo di emozioni.Io ad esempio non ce l'ho. Mi piace molto quando Lei sottolinea il fatto che nel quotidiano non si farebbe mai piegare da ordini o sottomettere da un uomo così come nel gioco. Spiega bene come certe emozioni vengano ricercate per quello che sono, un gioco sessuale e mentale che nasce solo dalla consapevolezza dei propri desideri. (se sbaglio ad interpretare, chiedo scusa e correggimi, parlo per quel che so, da quasi profana).

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  2. Non conosco nella maniera più assoluta questo mondo e tutto quello che posso fare e documentarmi attraverso la lettura senza esprimere un'opinione.
    Avendo un carattere molto forte e inibizioni che mi trascino dietro per cultura e morale che mi sono stati trasmessi (senza cattiveria), credo che non potrei vivere esperienze del genere.
    In pratica non potrei subire ordini da parte di chiunque.
    Poi, come sempre nella vita, mai dire mai!

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    1. Anonimo22:11

      Sono proprio coloro che pensano di essere più forti rispetto ad altri ad essere poi soggiogati anche casualmente, da eventi inaspettati e improbabili, ecco il "mai dire mai".

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  3. Ottimo articolo, che racconta bene e semplicemente uno dei percorsi "tipici" (sottolineo le virgilette) di "iniziazione" al BDSM da parte di na donna.
    Secondo la mia esperienza, contiene alcune "verità" che ho personalmente osservato. La prima è che una donna che nella vita quotidiana non si sognerebbe di essere ne servizievole ne sottomessa ad un uomo scopre che una parte di se stessa vuole proprio questo, ne gode, si sente realizzata ed affascinata e non ne vuole più fare a meno.
    Un altra "verità" per me è che una schiava debba avere (per una serie di ragioni) un carattere molto forte ed aggiungo una personalita fondamentalmente sana ed equilibrata.
    Inoltre ritengo che siano pericolosissimi sono quei dominanti che si comportano in modo da spingere la donna ad annullare la sua personalita (o peggio).
    Infine osservo (un pò stupito) come questo uomo (il Padrone) abbia secondo il mio parere fatto fallire il rapporto basilarmente perchè non si è preso la briga di spiegata a lei cosa il BDSM è (e cosa non è) ma si è invece limitato a fare. Secondo me solo fare del BDSM, anche sapendo cosa fare e facendolo con molto eguilibrio, non è sufficente, è necessario anche spiegare a parole di cosa si tratta e i perchè.
    Molto altro si potrebbe aggiungere ma mi limito a dire ancora: ottimo articolo.

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  4. ** Sara **@ Grazie per l'interesse, quella che tu chiami sopraffazione noi la chiamiamo dominazione, se riesci ad aggiungere stati mentali tanto da perderti, naturalmente, ben venga, significa che tu sei portata a rapporti coinvolgenti.
    Se poi sei più o meno pronta o possiedi l'equilibrio necessario solo tu puoi saperlo.


    Il fatto che LEI sottolinei il bisogno di non sentirsi sottomessa se non in quel preciso ambito è un ottimo esempio di come non si perda nulla della propria dignità nell'arco della propria quotidianità, nella percentuale delle donne interessate alcune sono intimorite dal perdere il rispetto, ed è questo il primo passo per una buon rapporto, chiarire questo punto.

    Lo chiamerei gioco ma non sessuale, almeno non nel senso stretto, nella lettera stessa si comprende come l'atto sia poi la parte marginale, sarebbe meglio definirlo gioco erotico, ancora meglio definirlo tipologia di rapporto tra due individui.

    Grazie all'autrice ed alla tua attenzione hai interpretato benissimo quello che intendeva comunicare.

    Amore_immaginato@ Ovviamente non tutti sono preposti ad un certo tipo d'incontri, non ci trovo nulla di male nel fatto che per educazione e temperamento sei sicura che non ti sentiresti appagata.
    Unico appunto se mi permetti: "non potrei subire ordini da parte di chiunque" questo lo comprendo, e la stessa cosa vale per la donna che ha scritto questo pezzo, il Master(uomo) o la Mistress (donna) devono conquistarsi la fiducia dell'altra persona, e non è sempre facile, per cui smettono di essere chiunque un lavoro anche quello e lungo, che va calibrato con il desiderio altrui di appartenere .

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  5. JedriK San@ Grazie dei complimenti, anche io l'ho trovato un ottimo post, credo che getti una luce su alcuni aspetti poco affrontati qui su internet.
    Ho condiviso la tua sorpresa quando essa stessa mi ha detto che l'ha lasciata all'oscuro di tutto, anche dopo aver rotto il rapporto.
    La capacità pedagogica a mio avviso, come per te, è basilare, serve anche per tenere la controparte consapevole di quello che si sta facendo, è un elemento fondamentale della sicurezza.

    Un canale comunicativo sempre aperto è necessario, anche quando non è verbale, e questo lo sappiamo entrambi.

    Mi sono dato una risposta al perché, siamo rimasti stupiti della mancanza di LUI, perché siamo abituati a considerarla una cosa naturale, ormai è automatica, questo ragazzo invece dimostra così di NON avere una grossa esperienza alle spalle, altrimenti avrebbe corretto, spero, questo tipo di comportamento.

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  6. grazie per seguire..
    Un abbraccio..

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  7. luna@ De nada luna, de nada.

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  8. Questa testimonianza è molto interessante e devo dire che la persona che l'ha scritta è stata fortunata dopo la prima brutta esperienza a trovare qualcuno in gamba che gli facesse da guida in questo mondo. Inoltre concordo sul fatto che una schiava deve avere una forte personalità, però io credo che questo sia anche una sfida ardua per un padrone vero. Infatti le menti labili sono più facilmente addomesticabili mentre chi ha una personalità precisa oppone più resistenze e difese anche inconsce.
    In più capisco quando lei dice che non potrò più accontentarsi della scopata e via. Questa è una cosa che sto vivendo in prima persona, ed è anche una cosa che fa soffrire molto perchè quando ti rendi conto di ciò che hai bisogno e non puoi averlo sempre allora è un tormento.

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  9. Anonimo01:47

    Concordo pienamente: sia sull'uso dell'italiano corretto ed in via di estinzione sia sulla gentilezza e disponibilità del curatore! Che dire, trovo molti punti della tua storia comuni con la mia,certo non al 100% però in buona parte!
    Grazie I.

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  10. Anonimo00:51

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    1. Anonimo01:54

      decisamente interessante. da qualche anno ho una adorabile schiava. Rapporto nato nel più tradizionale dei modi: conoscenza sul treno, corteggiamento, sesso molto appagante. Poi nelle lunghe chiacchierate è emerso un lato del suo rapporto con il mondo maschile decisamente interessante. Una vita da mezza ribelle durante la quale ha vissuto in libertà facendo un pò quello che voleva. Scherzando sulla mancanza di autorità paterna un giorno durante un rapporto sessuale mi ha chiesto che " se volevo potevo anche sculacciarla". Si è aperto un mondo. Da due anni oramai il rapporto è esclusivamente Padrone/schiava. Un rapporto intelligente, adulto, maturo dove l'ubbidienza e la sottomissione è completa, su sua richiesta. Il gioco è all'80% mentale e continua dietro la tastiera con richieste di attività e conseguenti prove di esecuzione che stante la tecnologia non è difficile comunicare ed esibire. Mi ha detto che ha sempre desiderato essere comandata, ma di non aver mai trovato chi lo facesse. Il padre morto giovane e ha risentito della mancanza dell'autorità. Ma la cosa più eccitante e devo dire altamente gratificante sta in un rituale particolare che si ripete ossessivamente ogni volta. La recita delle regole che le ho dato da seguire, le modalità di esecuzione delle stesse. Regole che comprendono aspetti di quotidianità, di relazione con altre persone, nei miei confronti. Come si deve vestire, ed un'altra infinità di particolari che vanno dalla cura della persona all'alimentazione. Impazzisce per le regole...che non ha mai avuto. Regole che ha preteso venissero scritte che come un decalogo ripete con enorme piacere. Trovo la cosa molto piacevole nell'esercizio della mia dominanza perchè portata avanti con grande dedizione, delicatezza e rispetto. Mi sta molto più a cuore il suo piacere che il mio.

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  11. Molto molto molto interessante, caro Anonimo ! Anche per me è stato così e tuttora lo è con la mia schiavetta

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  12. Anonimo09:20

    Leggo questo post e mi rendo conto di aver vissuto un esperienza così simile, ma del tutto opposta.
    La mia storia è semplice: sin dalla mia primissima esperienza ho istintivamente preso il comando, dando ordini, regole e punendo ogni rifiuto, il che a pensarci era buffo, visto che ero più piccola e non avevo nessuna esperienza sentimentale o romantica alle spalle.
    Mi sono sempre curata di rispettare l'altra persona e dare ordini che puntassero al piacere di entrambe.
    Vederli eseguiti, notare il desiderio di eseguirli, mi ha sempre dato una sensazione inspiegabile e straordinaria, di potere si, ma questo potere era sempre basato sul desiderio di prendermi cura amorevolmente della mia ragazza. Credo non ci esista fiducia più grande di quella che si vive in un rapporto del genere. Lo stesso rapporto che ti porta a conoscere l'altra persona in un modo più intimo e profondo di quanto nessun'altro probabilmente farà mai.
    Onestamente non sono mai riuscita ad avere rapporti diversi da questo..
    Devo dire che ho sempre trovato le ragazze giuste, con le quali ho creato una bellissima sintonia ed ora che i rapporti sessuali sono tutti chiusi, mantengo ancora con ognuna di loro una bellissima amicizia. È curioso notare che è rimasto un rispetto reciproco assoluto, e che adesso molte di loro sono "master" di qualcun'altro, mi fa sentire abbastanza orgogliosa in effetti :)
    Tornando a noi, ho sempre letto di Bdsm, ma per come ne parla il web, non l'ho mai trovata molto attraente.. e invece sorpresa? Ci rifletto e scopro di esserci dentro fino al midollo. Sono qui in cerca di qualche buon consiglio, e di qualcuno che mi aiuti a chiarire di cosa stiamo parlando. Vorrei cominciare un percorso più serio e magari addestrare una vera e propria slave.
    Scusate l'anonimo ma semplicemente non faccio parte del blog

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    1. Salve,
      per quanto riguarda il non firmarsi usando l' anonimo permettendolo ovviamente si è liberi di non firmarsi, fermo restando che farlo è una gentilezza che si fa a chi si confronta, soprattutto in caso di risposte che si susseguono.
      Come già detto in altri post lo studio, del bdsm prima, di altre branche del sapere poi, è necessario.

      Qual è la discriminante per capire quali consigli seguire e dove studiare?

      Questa è la risposta spinosa, seguire la logica e se la persona è ritenuta attendibile o affidabile.

      Prendendo un esempio, in un famoso forum ove vi sono anche annunci, si è arrivati a parlare di clips per i capezzoli e pesi, parlando di pratiche impossibili o pericolose.

      Sta a te giudicare l' attuabilità, a prescindere da chii ne scrive, anche confrontando le poche fonti a disposizione.

      Ti lascio alcune spunti e persone da seguire in sicurezza.

      Prima di provare qualsiasi cosa su altri ricorda di farlo prima su te stesso e che non devi esagerare riportando danni lievi o pemanenti.

      Per quanto riguarda i libri da leggere ti consiglio i seguenti autori, sta a te cercare le loro pubblicazioni:

      Ayzad, Tristan Taormino, Maestro BD, Rev. William Cooper

      Per quanto riguarda internet i seguenti autori:

      Ayzad, Dr. Fatso, Jedrik San, Cavalier Amaranto...(autoreferenziale).

      Ci sono corsi di bondage affidabili per tutto lo stivale.

      Auguri.


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  13. Anonimo00:15

    nte casuale è capitato di fare quasi lo stesso percorso. Sono un maschio molto impegnato sui 37 e tempo fa mi era capitato di giocare ad essere sottomesso da una amica.
    Successivamente però solo recentemente mi è capitato di provare l'altro ruolo, come te dopo conversazioni curiose telematiche, esclusivamente per email all'inizio senza foto ne nulla, solo testo, poi le prime foto, i primi ordini che ho impartito a lei, le prime verifiche di eseguito, le prime dichiarazioni di lei di sottomissione dalla tal ora alla tal ora con tanto di parola d'ordine etc. La prima lei è giovanissima, 20 anni, e non è ancora pronta ad incontrare ma sta crescendo bene. Da timida con i suoi amici sta diventando più sicura. Io, che di indole sono switch, cioè mi piace fare una volta il conduttore e una volta il condotto, sogno che lei sotto la mia guida a distanza diventi cosi sicura da ricambiarmi il favore e magari sottomettermi una volta. Non vedo l'ora. Per ora è solo lei ad ubbidirmi, in pratiche molto soft ma che lei considera molto appaganti. Più che BDSM le faccio fare giochi di sottomissione basati sulla esaltazione dei sensi e degli stimoli. Ad esempio la faccio bere molto e poi le ordini di toccarsi sotto forte stimolo oppure la faccio bendare e le faccio mettere mollettone sul corpo oppure cubetti di ghiaccio nelle mutandine o nel reggiseno. Lei sa già che quando mi scrive la mail di conferma di sottomissione sa già che per l'ora stabilità deve essere maglietta, mutandine e scarpe alte in ginocchio al centro nella sua cameretta una volta sicuri che i suoi sono fuori e ci staranno. È come se fosse passata da 20 a 25 Anni come consapevolezza di se in pochi mesi e mi ringrazia per questo e non ci siamo mai incontrati. Buffo no?
    Si eccita da morire a chiedermi il permesso di andare a fare pipì o quando le ordinò anche le cose più banali ma in maniera dettagliata.

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    1. Anonimo00:19

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Ricordate che state sempre parlando con esseri umani, anche se dietro la tastiera.