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venerdì, settembre 13
Differenze di genere
Questo post è un collage di diversi articoli di cui riporterò sotto i link, si sente spesso parlare di violenza sulle donne, sia di tipo fisico che psicologico da parte degli uomini, premesso che la violenza non ha sesso come dimostrato in un mio precedente articolo, volendo prendere in esame quello specifico tra i sessi dove la donna è la vittima, quanto conta la percezione del proprio io e di come ci sia stato inculcato o meglio di come la società si aspetta che noi dovremmo essere in base agli organi genitali?
A quanto pare molto, avendo conosciuto una persona che si occupa nelle scuole di far comprendere che gran parte delle differenze altro non sono che costrutti sedimentati nella società, a cui siamo tutti influenzati,
(me ma anche questa operatrice delle parità), a dimostrazione che navighiamo nello stesso mare.
Iniziamo....
Facendo redigere un questionario somministrato in una scuola media milanese dalla ong Terres des Hommes con Soccorso Rosa sono emersi alcuni risultati interessanti ma non inaspettati:
Alla domanda «Un uomo non maltratta senza motivo, la donna avrà sicuramente fatto qualcosa per provocarlo» oltre il 17% di 250 studenti (maschi e femmine in egual misura) ha risposto di sì.
Per quasi il 54%, la violenza domestica è il frutto di una perdita momentanea di controllo mentre per il 20% la violenza interna a una coppia è una cosa privata e le altre persone non dovrebbero interferire.
Per oltre la metà si tratta di eventi isolati, anche se magari ripetibili nel tempo in fin dei conti.
Leggendo superficialmente sembrerebbe che la costanza continuativa sia fondamentale per riconoscere la prevaricazione, come se gli eventi seppur sporadici o che si presentano solo in determinati momenti siano perdonabili perché casuali.
Tra le domande presentate al quesito:" nel caso in cui la donna resti nella stessa situazione se viene maltrattata continuamente la colpa è sua perché continua a vivere con questo uomo?", aumenta la percentuale del sì.
Stereotipi (se l’è cercato), giustificazioni (è stato il raptus, la gelosia), qualunquismo (sono fatti loro). Dati i quali, fa notare il responsabile del progetto di Terres des Hommes Paolo Ferrara, hanno a che fare con il modello famigliare ed educativo.
«Il lavoro da fare è tanto, questo è solo l’inizio di un percorso che necessita di tempo e mezzi, che troppo spesso purtroppo mancano. Ecco, perché dovrebbe essere fatto su larga scala».
I libri di testo scolastici dei più piccini già riportano un'impronta di come dovrebbe essere il maschio e la femmina, spesso mutuati dalle fiabe classiche o da "figure popolari".
Sfogliando le antologie Irene Biemmi dell’Università di Firenze, autrice di “Educazione sessista. Stereotipi di genere nei libri delle elementari”, (Rosenberg&Sellier, Torino 2010) ha riscontrato dei topoi narrativi riguardanti i ruoli all' interno della società e del rapporto di coppia che investono i generi sessuali.
Riporto l'intervista all'autrice.
Quindi anche la scuola è sessista?
“Solitamente, quando si parla di pari opportunità, la scuola viene erroneamente percepita come un luogo protetto. Le statistiche ci dicono che le ragazze sono più brave e che l’80% del corpo docente è donna. Ma la scuola non è un’oasi felice, proprio come il web o la tv. E trasmette acriticamente gli stereotipi di genere”.
Quali sono gli strumenti attraverso i quali si trasmettono questi stereotipi?
“Uno di questi è il libro di testo. Analizzandone alcuni di 4° elementari mi sono concentrata sugli aggettivi che venivano utilizzati per i personaggi maschili e per quelli femminili. E il risultato è stato sorprendente. Gli uomini erano “audaci”, “coraggiosi”. Ma anche “irosi” e “violenti”. Mentre le donne erano “vanitose”, “pettegole”, oppure “dolci”, “sensibili” e “fragili”".
Intelligenti, mai…
“No, la dimensione che emerge per la sfera femminile è quella della debolezza. E per il lato maschile, anche se è presente la componente negativa dell’ira e della violenza, il concetto dominante è la forza. Ed è inutile dire come questo influenzi il comportamento dei ragazzini che un giorno diventeranno adulti. Ma non solo. A scuola si legittima e si giustifica una realtà che non esiste più. E si rimarca l’idea della differenza tra i sessi”.
Questo influenza anche i comportamenti tra bambini?
“Certo, se uno di loro è meno forte, meno maschio o più timido allora viene accusato di essere una femminuccia. Inoltre maschi e femmine si fanno un’idea distorta gli uni degli altri. Ma anche di se stessi”.
Torniamo ai libri di testo. Quali sono gli altri elementi che hai riscontrato?
“I personaggi maschili si muovono in spazi aperti e liberi, lavorano e si mostrano in pubblico. Mentre le femmine stanno chiuse in casa con il grembiule. Questa rappresentazione è chiaramente mutuata dalle fiabe. Ma le maestre, che dovrebbero invece spiegare ai bambini come questa dicotomia non corrisponda alla realtà, invece la seguono”.
Quindi è un paradosso: la scuola è per lo più femminile. Ma sono le stesse donne e maestre a replicare il modello di disparità?
“Già, ed è per questo che è particolarmente importante la formazione. All’Università di Firenze teniamo corsi universitari ad hoc. E presto seguirò una collana di testi per l’infanzia per Edt dedicata proprio alla questione di genere”.
E sui libri di testo cosa proponi?
“Devono cambiare. E devono essere adeguati e attualizzati. Con la consapevolezza che la parità di genere va insegnata. Fin da piccoli”.
Insomma il lavoro è tanto, bisogna partire sin da bambini, magari un giorno ricordando che una sessualità o relazione alternativa come nel caso del bdsm non è necessariamente collegata alla violenza, se fatta responsabilmente è arricchente e non ogni gesto è prevaricazione, uno schiaffo, una sculacciata...
Possono avere connotati differenti.
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P.S. Questo post è dedicato a tutte le donne o ragazze che sono state e saranno in qualche modo discriminate, anche tra le mura di casa, come è accaduto ad una persona a me cara.
P.P.S. Cara Stregatta i tuoi post slitteranno più avanti, mi preoccuperò io se vorrai di programmarli.
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Fonti
A scuola parliamo di violenza.
I libri di testo delle elementari pieni di stereotipi
Disegno di:
Eugenio Alfano
3 commenti:
Siete pregati di non scadere mai nel turpiloquio, andare contro le leggi vigenti in Italia e usare questa mail per eventuali contatti: silvestrogatto@live.com
Nella versione WEB sono presenti altre possibilità di contattarmi.
Ricordate che state sempre parlando con esseri umani, anche se dietro la tastiera.
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Bellissimo post Cavalier Amaranto
RispondiElimina...ci pensavo proprio stamattina a colazione, mentre probabilmente lo pubblicavi...;-)
ci sbattiamo la faccia tutti i giorni sugli effetti nefasti della nostra cultura no?
Uomini e donne costretti all'abnegazione delle proprie peculiarità per rispondere ad un modello funzionale della società.
Poi ci si sorprende se più del 30% delle persone soffre di problemi depressivi.
L'oppressione uccide uomini e donne. Non prevede differenze di genere.
Con un post così bello non ho certo fretta di pubblicare il mio ;-)
anzi questa è una perfetta nota introduttiva :-)
arriverà anche lui al momento giusto, non c'è bisogno di programmarlo
un bacio amore mio
Tua Brujita
Credo che l'equilibrio in un rapporto sia tutto. In alcune coppie, una qualsiasi piccola dimenticanza da parte della donna o addirittura un semplice saluto ad un amico possono essere causa di interminabili litigi, spesso basati su minacce ed aggressività nelle parole e negli atteggiamenti da parte di lui. Ed anche se non sono presenti elementi di violenza fisica, la donna sente perdere la sua stabilità interiore, si sente debole e frustrata fino ad aver paura di dire ciò che pensa al riguardo, al punto di chiedere scusa anche se non è nel torto pur di placare l'altro, pur di far finire questa tortura psicologica.
RispondiEliminaGrazie del Post Scriptum Cavaliere :) un bacio
Vengono i brividi a leggere che, nel 2013, la pensiamo ancora così.
RispondiEliminaE mi ci metto in mezzo anche io che cerco sempre di parlare di parità di diritti, doveri ed opportunità tra i sessi (e non genericamente di "uguaglianza") ma che poi, quando mi sono trovata di fronte ad una persona che mi faceva sentire incapace di fare qualunque cosa, ho reagito solo sforzandomi di diventare quello che lui desiderava, volevo dimostrargli che si sbagliava, il tutto...azzerandomi.
In pratica, spesso siamo noi donne stesse ad accettare di essere messe in secondo piano, senza nemmeno rendercene pienamente conto, ed educhiamo di conseguenza le nuove generazioni. E' decisamente ora di cambiare strategia.
un saluto a tutti :)