Peppa Pig 1/ ecco un' altro papà pasticcione che delega tutto alla mamma.
Lasciando perdere il contenuro del cartoon, che non voglio giudicare perché non visto e non é stato ideato per un pubblico adulto, ecco partire la solita filippica sull' inutilità della figura paterna perché non riveste più, presumibilmente, la figura patriarcale dell' esempio di ordine e discliplina che educa i figli al rispetto delle regole, per cui diventa di fatto un pigro soprammobile dedito al divertimento dei pargoli più che alla loro crescita:
"Combina disastri sotto gli occhi divertiti dei bambini...È l' esemplare del padre delegante (alla donna) anche in fatto di educazione: imbranato, affettuoso, giocherellone, non ne combina una giusta. ..i figli non trovano di meglio da fare che ridere bonariamente (articolo uscito direttamente dal libro Cuore date le terminologie) delle sue imperizie...
Peppa Pig è lo specchio esatto, semplificato all' osso degli equibri delle nostre famiglie. Ed è forse qui la ragione del suo successo. Una fenomenologia che produce spesso risultati nefasti, squilibri, nevrosi (?) sul piccolo schermo si risolve nel lieto fine di rotolarsi tutti nel fango.
A parte che il signor Paolo di Stefano non si sa che CAZZO scrive quando imputa il successo di Peppa Pig all' analisi esemplificata della situazione famigliare, commettendo un errore grossolano per qualsiasi giornalista o scrittore, dimenticare il soggetto che si sta ponendo al centro dell' articolo.
Già li vedo i bambini di quattro anni dissertare sui risvolti sociologici delle scelte autoriali nel cartone, magari aprirci un dibattito.
Devo dire poi di essere stanco di questa manfrina sul ruolo paterno che somiglia più a quello di un caporale che a quello di genitore. Non è forse compito di entrambi educare? Assieme alla mia compagna vorrei instradare dei figli al rispetto, alla diversità, all' amore, per non cadere poi nello stereotipo che l' uomo non esterna i propri sentimenti, per farne un' adulta o adulto equilibrato, il più felice possibile e che dia un apporto positivo alla società.
Alcuni uomini lamentano giustamente che talune attuali o ex compagne li considerino degli inetti nella crescita della prole, ma fino a che lasceremo che certe idee vengano veicolate senza un moto d' indignazione non possiamo pretendere che siano altri o altre a farlo.
Sul fatto poi che la mancanza della figura paterna di un certo tipo generi nevrosi e scompensi mentali o comportamentali mi sembra quasi inutile ricordare che il tipo di famiglia tanto decantata è alquanto recente, di sicuro il genere umano è progredito con forme d' unione ed educative differenti; i romani son persino riusciti a espandersi fino a creare un impero, guarda tu.
Buona continuazione.
Io per ragioni oscure, guardo Peppa Pig in inglese. Ovviamente ideato per i bambini e non per le contorte menti adulte di persone che cercano complotti e significati distruttivi in qualunque cosa!! Perchè volendo possiamo trovare significati "distorti" in qualunque cartone o animazione per bambini.
RispondiEliminaE' per bambini e stop, lo trovo un cartone divertente che non instilla un immagine negativa del padre ai bambini così che quando saranno grandi avranno quell'idea che il padre è un'inetto. Nessun messaggio subliminale ne altro...che evidentemente viene scovato o inventato da adulti, attraverso complessi ragionamenti!
Volendo si potrebbe intraprendere un discorso molto vasto a riguardo ma davvero inutile.
I.
Caro Cavaliere, il cartone animato che tu citi lo conosco fin troppo bene e permettimi di dire la mia. Peppa pig è tanto amata dai bambini quanto odiata dai genitori, e i genitori la odiano per svariati motivi, (in genere gli stessi per cui i bambini la amano). Di fatto Papà Pig fa in continuazione la figura del pollo (userei un altro termine, ma sono a casa vostra) e come mamma a me non piace sentire la figlia che dice al padre ad ogni occasione buona "papà sciocchino". La visione della famiglia liberale nel cartone è estremizzata, a dir poco ribaltata, con una figlia maggiore che, (perdonatemi ma non trovo modo migliore per descriverla) è la classica stronzetta di 3-5 anni che vessa il fratellino alla quale viene concesso fin troppo spesso di fare il bello e cattivo tempo. Inoltre è vero che la famiglia sembra reggersi sulle spalle della madre, anzi per la verità le donne che lavorano nel cartone animato che siano anche mamme sono poche, forse solo una. Però vediamolo dal punto di vista di un bambino. Peppa è come loro: stessi capricci, stessi atteggiamenti; non è un modello da prendere ad esempio ( ed è questo il motivo per cui a me e ad altri genitori non piace) ma incarna alla perfezione quelle che sono le caratteristiche dei bimbi di età tra i 3-5 anni, con la loro naturalissima voglia di affermarsi, competere, primeggiare. La mamma è e rimane il punto di riferimento d'elezione per un bambino (salvo rarissimi ed eccezionali casi), concetto che nel cartone animato viene estremizzato nelle figure, di madre iper-efficiente e padre inetto (visione che nemmeno io approvo): nella famiglia attuale, prendendo esempio da altre culture, i padri si sono fatti molto più partecipi nella vita dei figli fin da piccolissimi, ma sotto una certa età per quello che vivo e che ho visto, passata la fase edipea delle bimbe, la mamma è la mamma, e non è una questione educativa, forse semplicemente istintiva.
RispondiEliminaPersonalmente credo che il giornalista non abbia visto a sufficienza tutte le puntate di peppa pig insieme a bambini della giusta età, fino a sapere le canzoncine a memoria, non si sia fermato a cercare di vederlo con i loro occhi, e che stia demonizzando, da un punto di vista esageratamente superficiale questo cartone animato, senza soffermarsi a ricordare che i cartoni della nostra generazione erano di tutto fuorchè adatti ad un pubblico dagli 0 ai 10 anni.
Per quello che invece hai scritto tu, non ti preoccupare: i bambini se hanno genitori intelligenti, che sanno alternare le loro figure in modo interscambiabile, non si fanno problemi a separare la figura del papà pagliaccio vista in tv e del loro papà che sì gioca con loro, legge le fiabe, ma che li sa anche educare ad essere delle persone civili, senza delegare sempre tutte le faccende importanti o spinose alla mamma.
Scusa se mi sono dilungata, ma quest'anno ho fatto desistere dal richiedere a Babbo Natale tutte le vaccate di Peppa Pig, in favore di altri giochi, perciò posso dire che conosco molto bene la situazione.
Di quel cartone però salvo una cosa ( che ho insegnato io e non il cartone): saltare nelle pozzanghere è bellissimo!
Pericolosa non credo... che abbia rotto i cosiddetti invece è sicuro. :)
RispondiEliminaPer "esorcizzare" il fenomeno mi permetto due piccole raccomandazioni, un libricino ebook da meno di un euro: http://www.amazon.it/ammazzato-peppa-mezza-dozzina-storie-ebook/dp/B00FLQWGBO (vedo ora 1.99 un tempo c'era il solo racconto di peppa, ora è insieme ad altri), e poi ci sono le storie di Peppo Pig di Radio Deejay, ve ne linko solo una (credo la prima): http://www.deejay.it/audio/peppo-pig/349331/
Buon anno! :)
Grazie per i link! Molto divertente Radio Deejay.
EliminaBuon Anno a te e famiglia.
@Anonymous: concordo, sono gli altri a vedere significati nascosti che i bambini non capirebbero. come nel caso in cui ci si lamenta che il suddetto cartone abbia dei personaggi che assomigliano a dei peni disegnati, partendo dal presupposto sbagliato che i bimbi abbiano la nostra stessa milizia.
RispondiElimina@ATuins Lady: grazie della chiarificazione sulla realtà peppesca. mi riferivo in verità agli adulti come chi scrive il pezzo e veicola ancora lo stereotipo del padre educatore e la madre dispensatrice di dolcezza. Ciao cara
RispondiEliminaIo, finché il mio cuginetto non mi ha aspramente rimproverata, pensavo che Peppa Pig fosse un uomo. ^_^" In ogni caso, io voto la Pimpa!
RispondiEliminaPs: Cavaliere, ti ho mandato una mail all'indirizzo con cui mi hai contattata la prima volta.
Chi il cane sotto effetto lisergico? se proprio bisogna soffermarsi a cercare signficati oscuri/ traviati ecco la Pimpa si presta benissimo!
EliminaCara Rosalie, purtroppo la mail a cui hai inviato il tuo messaggio non è più attiva. Utilizza pure se vuoi silvestrogatto@live.com
EliminaInviata al nuovo indirizzo.
RispondiEliminaA bientot
@Rosalie: abbiamo deciso di leggerlo assieme prima di partecipare ad una festa bdsm per entrare nella giusta atmosfera
RispondiEliminaBonne lecture, alors.
EliminaCaro Cavalier, passavo di qua e leggendo il tuo commento a Rosalie, approfitterei per chiederti se sull'argomento feste BDSM è già stato dedicato un post? se si, esiste il modo di poterlo recuperare?
RispondiEliminaMi piacerebbe molto capire le dinamiche di una festa a tema BDSM, sapresti consigliarmi dove poter leggere qualcosa in merito? Usi e costumi, modi di approcciarsi ecc...
Grazie, e a presto, un bacio a Stregatta!
@Slove❤️: effettivamente non saprei dove indirizzarti nella lettura, non mi è mai capitato di vedere scritto qualcosa di specifico in merito.
RispondiEliminaPrima o poi provvederò, magari dopo aver portato Stregatta alla sua prima esperienza.
Slove, se vuoi leggere qualcosa in merito a una festa BDSM aperta al pubblico ti suggerisco questo link sul Sadistique di Milano: www.sadistique.com
RispondiEliminaQuesto party è molto stuzzicante, anche se esistono vari tipi di feste BDSM e vorrei leggere anche io un post del Cavaliere in merito.
Bisou
Scriverò sicuramente in merito, non ora, prima vorrei portare avanti almeno due o tre post, tra cui quello di Capodanno.
EliminaUmh il post " Capodanno con Rocco" che probabilmente hai pubblicato per errore ( e prontamente cancellato) e che risulta sulle bacheche blogger di coloro che seguono il tuo blog? :P
EliminaNon vedo l'ora di leggerlo! :)
Grazie Rosalie! lo vedrò sicuramente, già il fatto che mi dici che esistono vari tipi di feste BDSM, mi fa pensare che non ci siano denominatori comuni fra queste, o si? Perdonatemi sono una curiosa patologica, adesso o sta cosa in testa e non resisto.
RispondiEliminaAribaci
Come denominatori comuni mi vengono in mente sempre il SSC e spesso un dresscode (un tipo di abbigliamento richiesto per partecipare). Se sono organizzate in locali è talvolta richiesta una certificazione. Se sono private ovviamente è tutt'altra materia.
RispondiEliminaLa curiosità è schiava, anche la mia gattina ne è imbevuta. E va benissimo. ^_^
@ATuins Lady: ho cercato di pubblicarlo con il cellulare ma devo ammettere che un conto è scrivere un commento, un conto è scrivere il post.
RispondiElimina@Cavalier Amaranto:
RispondiElimina@Cavalier Amaranto: sarà il prossimo post che pubblicherò
RispondiEliminaPeppa2, la vendetta (link ad articolo più ragionato sull'argomento): http://27esimaora.corriere.it/articolo/peppa-pig-2-il-successo-globaledi-4-maiali-che-si-rotolano-nel-fango/
RispondiEliminaA me non piace, ma ho guadagnato mille punti con le bimbe (2 anni) delle mie amiche portando ad una festa elastichini e mollette di Peppa per tutte ^_^
Grazie per il link, molto più equilibrato effettivamente, a volte quando si scrive ci si dimentica che il cartone non ha molte pretese se non fare ascolti.
RispondiEliminaA due anni le bimbe le conquisti con poco è andando avanti che fare un regalo che riguarda un maiale è più difficile. Hahahahahahah