martedì, marzo 28

femminicidio e armi da fuoco




Sono contrario alle armi da fuoco.
Ci sono casi di cronaca dove commercianti, imprenditori, cittadini vengono violati nella loro sicurezza, innegabile e hanno la mia comprensione, però sono convinto che armare su larga scala crei più problemi di quanti se ne pensino di risolvere. Sono purtroppo convinto che la maggior parte delle persone che popolano questa terra siano incoscenti, non si rendano realmente conto delle proprie azioni.

Prendendo in esame un articolo del 24 Marzo su Messaggero Veneto edizione di Udine: " il 90% dei femminicidi è compiuto con armi detenute legalmente", ovviamente l' articolista si premura di chiarire che parliamo non di tutto territorio nazionale ma di una zona, chiarito all inizio dell' articolo, di Cividale, in cui si è tenuto un incontro tra la comunità e le forze dell' ordine.

La consecuzio logica è che essendo una zona ad alta densità di cacciatori sono presenti in numero preponderante armi da fuoco come fucili atti a tale pratica, che hanno un iter più semplice nella detenzione di una pistola.




Leggendo un altro post si cerca di smentire tale dato con rilevazioni a livello nazionale, commettendo il primo errore. E' ovvio, almeno per me, che il rapporto armi-uso improprio sia a macchia di leopardo e non sia una costante geografica, dipende dalla morfologia della zona, se permette o rende attrattiva la caccia. Mettiamo il caso comunque che i dati siano comparabili, il fatto che il 30% dei femminicidi sia compiuto con arma da fuoco non è comunque da sottovalutare.

Questi dati sono raccolti e vagliati in base al crimine commesso e la modalità di uccisione.

Il Signor Giulio Magnani autore dell' articolo che tenta di sminuire la portata di determinati dati, si rende conto che l' abitudine ad utilizzare certi mezzi rende sicuramente più semplice il suo uso per porre termine ad una vita umana?

Che gli strumenti da taglio nella realtà moderna non sono creati nella maggior parte dei casi per uccidere, stessa cosa non si può dire delle armi da fuoco? Onde ragion per cui essendo uno strumento atto a soli determinati scopi questo lo renda più pericoloso?

A meno che non si cerchi di fettare un cocomero con una doppietta trovo difficile controbattere.

Non tutte le armi da fuoco sono regolarmente registrate, nel dato riportato non si distingue, ma qualsiasi sia la percentuale, maggiore o minore, restringere la possibilità di detenerne, sarebbe per i motivi sovresposti comunque un deterrente.

Bisogna tenerne conto quando si grida alla difesa personale in casa propria.

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