domenica, novembre 28

Berlusconi

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Ma quanto ci costa veramente Berlusconi?

Da tempo ormai immemore ho sempre sentito: “ Berlusconi ci conviene, lui i soldi non li ruba, è ricco”, come se ci fosse un limite alla cupidigia o l’essere parlamentare significasse solo lo stipendio e non potere, prestigio, contatti prestigiosi e anche convenienti.
Però una cosa è sicura, a volte le “amiche” del Premier le paghiamo anche noi, come Michelle Boniev .

Facciamo il punto della situazione di quello che sappiamo, rivelando cose che altri ancora non hanno detto.
La bella ragazza inizia come soldatessa in Bulgaria, finisce in Italia sposata e divorziata in  un anno, sono gli anni 90.

Comincia a conoscere “gente che conta” lavorando nei night club, quando ancora si circolava in lire, dice di fare esperienze di recitazione all’estero e poi torna in Italia.
Fortuna delle fortune viene subito ricevuta da un funzionario Rai il cui colloquio pare sia durato più di due ore, ma alla fine la spunta, il dopofestival di Sanremo è suo.
Iniziano le polemiche perché qualche giornalista inizia a parlare di “raccomandazione”.
Qui cominciamo a pagare noi con il canone certi favori.

La brava soldatessa che conosce cinque lingue non si arrende, quando Gibson viene a girare alcune scene di The Passion a Roma pretende la parte di Maria Maddalena, non riesce a scavalcare la Bellucci ma riesce ad ottenere una particina.

Scrive un libro, Alberi senza radici, un polpettone di 400 pagine edito da Mondadori, Panorama le dedica un bell’ articolo che lo stesso autore Mughini ammette essere stato modificato a favore della signorina, mentre noi paghiamo il sostentamento all’editoria.

Parte la fiction Rai di Gigi Proietti, Mai storie d’amore in cucina, sempre Rai, sempre canone.
Altra fiction altro giro, sempre Rai come sopra, la bambina dalle mani sporche, girato da Renzo Martinelli, siamo nel 2004.

Rai 2005, questa volta come co-protagonista con Terence Hill in l’uomo che sognava con le aquile.
Altri articoli tra Panorama e il Giornale.
Un passo avanti nel 2006 dove non solo recita, ma scrive anche la sceneggiatura della miniserie in prima serata su Rai1 “Operazione Pilota”.

Sembra che mamma Rai non riesca a fare a meno della professionalità della Boniev Michelle, tanto è vero che nel 2007 arriva un’altra fiction come protagonista, Artemisia Sanchez, proprio mentre una parrucchiera svela che è lo stesso Lucio Dalla coinvolto nel progetto a gridare: “Michelle è proprio lei, Artemisia!”(Diva e Donna).

L’anno successivo scrive il suo capolavoro e lo sceneggia pure, Goodbye Mama.
2009 Avvia la Società Romantica Entertainment, di cui è Proprietaria e Presidente, nel 2010 parte la creazione del film che aveva precedentemente scritto ovviamente patrocinata dal Ministero della Cultura e la Rai.

Il resto è storia recente, il film viene Premiato al 67° Festival del Cinema di Venezia, con un premio creato su misura, cucito addosso, dove il sarto pare sia Bondi, il Ministro alla Cultura.
La questione viene ripresa dal Fatto Quotidiano di Travaglio e Repubblica, Bondi si difende dicendo che è il governo bulgaro ad aver pagato i 400.000 Euro di trasferta.

Vashdu Rashidov, ministro della Cultura non ci sta e risponde durante una trasmissione bulgara. Viene diffuso un documento italiano e un documento bulgaro che smentisce Bondi.
Ministro bulgaro contro Ministro italiano Bondi

Iniziano i problemi diplimatici, perché con la condizione economica presente il politico bulgaro assicura che mai si farebbero certe spese, in Italia invece…

Commento personale, se devo fare un favore ad un’ “amica” io non chiedo alla siora Pina e il marito in cassa integrazione di pagare, apro il portafoglio.

2 commenti:

  1. Non conoscevo in maniera così dettagliata il curriculum di Dragomira Boniev, in arte "Michelle".
    E non sapevo che avesse lavorato con Renzo Martinelli, lo stesso che si fa raccomandare in RAI dal Nano in persona, già autore incompreso di dimenticabilissimi capolavori come "Il Mercante di pietre" o il "Barbarossa". Quest'ultimo film è stato finanziato (nel 2008) dal Ministero dei Beni Culturali con un milione e 600mila euro, a fronte di 835.469 euro di incassi al botteghino. Certo vi compariva pure Bossi e questo era più che sufficiente per tenere il pubblico alla larga: chi mai pagherebbe per ascoltare i grugniti del senatùr, quando può ridere a gratis vedendolo nei TG?!?
    E' invece interessante notare l'oculata gestione dei finanziamenti del FUS sotto l'oculata gestione di Bondi...
    Evidentemente, Martinelli e Boniev non rientrano nel "culturame parassitario" e nulla hanno a che vedere con quelle "elite di merda" contro le quali andava sbraitando come un ossesso, meno di un anno fa, l'indemoniato Renato Brunetta: altra scoria tossica della discarica craxiana.

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  2. Grazie della precisazione, come si vede in questo esempio, quando paga pantalone...

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