martedì, gennaio 25

Donna oggetto

 Donne nudeslave-mistress
Il Paese Italia è fermo ormai sulle questioni di fica del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il suo Harem; mi sono posto una domanda, la donna oggetto è  degradata oppure si differenzia caso per caso?


Le due immagini sono l’emblema della differenza.
Sera dopo sera, dopo sera, dopo sera…Giovani donne che si offrono procaci per ricevere aiuti economici o favori dettati dalla generosità del padrone di casa, un groviglio di tette e culi, ombelichi, baci salivati, scene lesbiche, un blob informe di sesso e sessualità; non importa il vero odore della persona dietro la crema corpo, la rotondità dietro i brillantini o le mani dietro le unghie laccate, la donna è un tanto l’etto, interessante in quanto portatrice di sesso, poi basta.
Il mio non è l’attacco alla prostituzione, ci mancherebbe, come scritto in un blog tenuto da una professionista del sesso che seguo belladigiornopercaso:
“E' strano, ma la verità è che in questo lavoro il sesso è solo un dettaglio.
Quello che conta è l'intensità dei rapporti.”
Trovo solo difficile che quel minimo di “intensità” si possa intrattenere con venti o trenta fanciulle alla volta, mi sembra più una fantasia adolescenziale portata a compimento, tra adulti consenzienti se qualcuno volesse della compagnia anche pagando non lo trovo scandaloso, alla stessa maniera di chi è disposta/to a ricevere compensi o regalie come contraccambio.

L’altra immagine invece presuppone una serie di sbocchi nel rapporto che la maggioranza guarda con sospetto a volte con orrore: legata, imbavagliata, frustata, bendata, costretta, umiliata e idolatrante, scopata con forza, sbattuta sul muro e presa senza troppi preliminari perché qualcuno ha deciso che sia veloce, ubbidiente, umile, portata a spasso come un cane al guinzaglio, sellata, scaldata con la cera o raffreddata con il ghiaccio, presa da una cornucopia di falli finti, contemporaneamente, privata del sesso in una castità forzata, servile e felice di esserlo, al buio e in gruppo, osservata da estranei, dimenticata volutamente come il soprammobile regalo di matrimonio, lustrascarpe, punita perché sboccata,punita perché educata, strizzata, sondata, offesa verbalmente.

In tutte e due i casi è consensuale, dove si trova la vera differenza?

Nel primo caso la persona è spoglia dei propri desideri, non si tiene conto dell’opinione altrui, sei in quanto mi servi per soddisfare la mia voglia, una vale l’altra, basta che sia gradevole e come detto non si cerca un minimo di intensità.

Nel secondo si viene incontro ad una necessità comune, sottomettere ed essere sottomesso, si tiene conto dei desideri reciproci, si comunica, l’altro è unico ed irripetibile perché si apprende ogni cambiamento, ogni disagio o gioia, che venga comunicata verbalmente o fisicamente, è un rapporto talmente soggettivizzante che si rimane unici anche si dovesse svolgere in gruppo.

Così unico come rapporto che è inconfondibile, tutti  abbiamo sentito dire che abbiamo confuso, era solo amicizia, che si stava solo flertando, non si diventa schiavo o schiava per sbaglio, per caso, non è possibile non comprenderne i segnali.

Per concludere i due comportamenti sono divisi da un abisso, si potrebbe non essere concordi, allora consiglio di mettere le “mani nella marmellata” per saggiare fino in fondo cosa significhi appartenersi. 

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10 commenti:

  1. bello scritto e belle considerazioni, ma ho la sensazione che tu ti sia spinto molto oltre la percezione "comune".

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  2. Anonimo13:35

    Fatto.
    Io pubblico sempre tutto figurati... mi ero persa nei menadri di un altro blog.............

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  3. piacevole leggerti come sempre :)


    (si, sono ancora viva..ero solo scomparsa per un po')

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  4. Shadow@ Un gran complimento detto da una donna che ha fatto della cultura, soprattutto della scrittura il suo vessillo, grazie.
    BellaDiGiorno@ Ti ringrazio, effettivamente mi sembrava strano.
    avidaDollars@Grazie dei complimenti, e sono contento che sei tornata.

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  5. Bella domanda,e bei post.

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  6. Silvia@

    Grazie Silvia ^_^

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  7. Una prospettiva "estrema" ma molto interessante, anche se faccio un po' di fatica a comprendere appieno la filosofia BDSM...
    Comunque una buona risposta a certi imbecilli oversize, che agitano mutande in teatro contro presunti "puritani-bacchettoni".

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  8. Sendivogius@ il BDSM è "estremo", forse sono riuscito a rendere chiaro questo concetto, impresa non facile.
    In fondo la filosofia del BDSM è riconducibile nella libertà, anche nella costrizione.

    Tanto gli son rimaste solo le mutande da appendere, bisogna sempre distinguere tra bacchettoni e coloro che rivendicano una realtà oltre quella del corpo.

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  9. oscura22:21

    Ognuno può condividere o meno la filosofia BDSM e scegliere se abbracciarla, ma non capisco perchè io devo sentirmi una "pervertita" a parlarne quando quella che è uscita con me si vende per un vodkalemon...ma perchè la gente è così ottusa

    mi sto rifacendo degli articoli arretrati ;)

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  10. oscura@ si vende per un vodkalemon?

    Deve essere tempo di saldi, darla via un tanto al Kg. Chissà che prezzi domani.... ^_*

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