lunedì, marzo 7

Violenza in divisa

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Per quanto il Bdsm possa essere cruento nel rispetto del sano, sicuro, consensuale, non è ascrivibile alle violenze, perché la controparte sottomessa ha sempre il diritto di rifiutarsi ed è consenziente, argomento che ho trattato più volte ma che devo ripetere vista la gravità dei fatti.

Esce fuori una nuova violenza di persone in divisa, dico persone perché tra i tre graduati, due ufficiali ed un sottoufficiale, è presente anche una donna:

“Una volontaria delle Forze armate, impegnata  anche all’estero, ha presentato una  denuncia alla magistratura ordinaria, costretta suo malgrado a violenze, dove una donna graduata avrebbe preteso di coinvolgere la soldatessa in un rapporto sessuale di gruppo con due militari stranieri e che l’avrebbe poi mobbizzata per vendicarsi del rifiuto ricevuto.”

Scusate se metto l’accento sul comportamento femminile ma si è più abituati erroneamente ha vedere l’uomo come violentatore, sapere che è coinvolta anche una persona dello stesso sesso, che dovrebbe sapere meglio cosa si prova ad essere vessati, è stata una brutta notizia sulla brutta notizia.

Ovviamente le violenze non finiscono qui, dato che alla povera volontaria, mussulmana, si voleva inculcare un poco di sano cristianesimo facendola cantare nel coro natalizio della messa, in sfregio ai suoi credi religiosi.

L’altra faccia delle forze armate.

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