. Questo articolo ha richiesto preparazione e ripasso, riflessioni e ripensamenti, ho cercato di toccare più aspetti possibili con il giusto equilibrio tra completezza e fluidità, con il tempo magari potrei apportare migliorie e cambiamenti. Ho impiegato molto tempo a scriverlo, eppure non è ancora perfetto.
Non posso tutto da solo interpretare tutta una comunità così poliedrica, che racchiude tante anime, la cui definizione di Dominazione viene declinata secondo i propri gusti, pensieri e visioni del mondo, però devono esserci dei punti in comune, altrimenti non ci incontreremo mai, torneremmo al periodo poco florido di avere solo noi certe fantasie.
Per questo cercherò di essere il più possibile chiaro parlando alla maggior platea possibile.
Ricordando che ogni pratica, scelta, azione, presuppone dei vincoli di sicurezza diversi, di cui bisogna sempre tenere conto. Siete sempre voi i responsabili delle vostre azioni, non io, le indicazioni sono generali, siate consci di prendervi le vostre responsabilità.
Scrivo come se mi rivolgessi solo alle donne, ma mi rivolgo a tutta la platea di Dominanti e dominati.
Vi piacciono le due immagini? Scatenano in voi desiderio o curiosità?
Questo è il primo punto, siete pronti in base a questa spinta propulsiva a prendervi cura della persona che intendete sottomettere?
Si leggono biografie di uomini e donne che per alcuni periodi della vita sono stati costretti, dalla prigionia, dalla guerra, dai rapimenti, per situazioni famigliari o sentimentali, ad abbassare di molto la linea di demarcazione tra quello che ritenevano limitante e quello che consideravano necessario per la propria autodeterminazione, questi casi sono indotti, forzati, socialmente non accettati in condizioni di normalità.
Questa forma di adattamento ci permette di sopravvivere ai cambiamenti del nostro status in attesa, consapevole o meno, di riportare la realtà alla versione precedente. Nel vissuto ordinario ha una funzione molto limitata, diciamo che è la nostra uscita di sicurezza.
Quello che spesso cercano gli amanti sottomessi del Bdsm è l’esplorazione controllata di questa modifica comportamentale da cui trarre anche piacere, oltre che dolore e sorprendentemente bisogno.
Sentirete molte affermare svolgendo la parte passiva che non accetterebbero mai certi comportamenti da altri se non dalla persona che hanno deputato essere quell’entità preposta a dominarla, secondo il mio parere perché oltre a spezzare un legame significherebbe adattarsi ad altro scenario proprio mentre si stava sondando quella realtà, uscire dalla sensazione di essere guidate da qualcosa di superiore.
Spesso per esperienza ho potuto notare che chi si sottomette alla fine del gioco vive una soddisfazione fisica, l’orgoglio di aver portato a termine un compito difficile, la sopportazione e l’adattamento, il fatto di scoprire che nonostante tutto quello che ha subito, per quanto degradante è ancora la persona che era, che è passata indenne(o quasi) oltre, provando il piacere della libertà. Nessuna carezza è percepita meglio se non dopo uno schiaffo.
Il Dominante in genere, a meno che non soffra di patologie mentali, non gode della violenza durante il suo svolgimento, prova piacere nella forza che esprime prima che essa avvenga e dopo, nel notare quali effetti le sue azioni abbiano portato all’altra, sotto tutti i punti di vista. Si ritiene soddisfatto, perché no eccitato, della propria bravura e quella della controparte a cui ha inflitto un gesto prevaricante nella stessa misura in cui la compagna prova piacere in qualcosa che ci hanno insegnato non dovrebbe darne. Soddisfa il proprio bisogno inconscio di controllo, di sicurezza, anche di donarla; ecco perché può capitare che il Master sembri estraniato dal contesto, è così concentrato nel controllo, proprio ed altrui, che l’altra diviene una parte del tutto, un segmento di una visione più larga del potere che esprime.
Sempre per me alla fine le sensazioni sono molto simili, soddisfazione di aver portato a compimento un compito difficile, anche se diverso, di controllo e comprensione, lo scoprire che nonostante abbia dato sfogo ai suoi bassi istinti, per quanto degradanti alla luce della sua educazione e visione delle cose è ancora la persona che era, il potersi rilassare, perché il suo compito è finito, ed è finito bene.
La grande differenza sta nel vivere all’interno di questo rapporto la sessualità canonica(se c’è).
Se ti trovi sotto, lo vedi come un dono,che concedi o ti viene concesso, dall’altra parte è un premio, non obbligatoriamente percepito come elargito(condizione possibile ma non necessaria), ma tributato per il ruolo svolto.
Per quanto si possa disquisire la slave ed il Master esprimono due livelli di potere diversi.
Io sono in grado di eccitarti e fare stare bene con la mia sottomissione, ti controllo.
Io sono in grado di renderti malleabile e cambiare il tuo modo di essere secondo i miei desideri, ti controllo.
Ecco perché a volte capita che la schiava piloti il Master o la Mistress secondo i suoi gusti ed intenzioni lasciando credere che sia l’altro a condurre il gioco, che se si accorge di tale comportamento lo vive spesso come una sconfitta.
LATO PRATICO
Tenete presente sempre che tra uomo e donna ci sono differenze fisiologiche.
Ricordate sempre il sano, sicuro, consensuale, e di usare la Safeword.
Questo è il primo passo, non derogate mai a queste regole o all’uso dello strumento della parola di sicurezza.
Alcune persone nel corso del tempo hanno criticato il fatto che le leggi potrebbero anche essere inutili, perché come i grandi concetti all’atto pratico ognuno li declina come meglio crede. Per cui il principio del sano, ad esempio, cambia da persona a persona.
Vero, come è vero però che ogni legge ha una sua componente interpretativa, altrimenti se non si adatta ai soggetti e alle evenienze ogni legge dovrebbe essere così elaborata che non basterebbe il lenzuolo di un letto matrimoniale per scriverne una. Per cui vedetele sotto un profilo oggettivo, (la pericolosità ad esempio di usare sempre gli stessi strumenti su una miriade di persone è innegabile, si rischia di trasmettere possibili malattie) sotto il punto di vista comunitario (cosa in linea generale questa comunità non accetta o non vede di buon occhio durante gli incontri con altre persone?) infine soggettivo (se vi venisse richiesto di usare degli aghi, o un gatto a nove code, non siete preparati, sentite che non vi appartiene, non vi interessa, per la vostra ed altrui sicurezza desistete).
Comunque sono una sorta di bussola comportamentale, tenetene il debito conto e rispetto.
STUDIATE, non prendete mai sottogamba le implicazioni fisiche e mentali per ogni gesto, leggete bene sui libri, siti, parlate con dei dottori, chiedete a persone con più esperienza se potete incontrarle. Ad esempio, cosa c’è di più classico di una bella serie di sculacciate? Sapete cosa fare se si formano ematomi? Se doveste usare qualche strumento siete sicuri che non state rischiando di ledere un nervo? Lei/Lui piange ininterrottamente ancor prima di aver iniziato? Siete sicuri di avergli chiesto SE ci sono problemi, avete ascoltato bene il suo trascorso di vita? Potrebbe non dirvelo apertamente ma potreste capire ascoltando quando vi parla se alcune cose non riesce ad accettarle.
Per cui non temete di tenere sempre un canale aperto di comunicazione, verbale o gestuale con la partner o i partner.
Come possiamo essere sicuri che quanto detto sia realmente praticabile o la persona non spari cazzate? Usate il buon senso, vi fidereste di uno che si vanta dopo aver provato una canna di bambù ed aver accidentalmente creato abrasioni o una piccola ferita di averci urinato o ci butta sopra il sale? Io no. Il secondo modo è scritto subito sotto, cioè…
PROVATE se possibile su voi stessi e/o su oggetti quello che avete intenzione di fare, percuotere un cuscino con un frustino non è vietato dalla legge, fatelo per prenderci la mano.
Alcune pratiche pur se studiate e/o provate non assicurano una riuscita ottimale o che non farete danni, come ad esempio il Bondage particolarmente articolato, ci sono corsi tenuti da persone esperte, fateli.IL MEDICAL E’ RITENUTO ESTREMO, A MENO CHE NON SIATE UN BRAVO MEDICO O INFERMIERE A PARTE IL CLISTERE(che deve essere fatto comunque con tanti accorgimenti) DOVETE ASTENERVI.
RISPETTATE sempre i limiti fisici o psicologici dell’altro, nessuno ne è privo, prima o poi arriverete a dovervi fermare, fatelo.
Questo non significa che non dovete sperimentare, sta alla vostra sensibilità ed alla capacità della slave di essere chiara capire dove potete sondare per ammorbidire quel limite e dove ASSOLUTAMENTE non dovete avventurarvi; quando parlo di limiti assoluti intendo anche quegli atti che se anche fosse presente la consensualità sono esclusi perché che possono ledere la salute anche in parte e/o in maniera temporanea o permanente, rispetto a realtà che potrebbero portare forte disagio o addirittura traumi, dove si supera la demarcazione tra possibile e potenzialmente pericoloso .
Dopo aver conosciuto la partner TENETE i sensi sempre sul chi va là, ogni suono, spasmo, movimento, ogni cambiamento deve essere percepito, soprattutto quando la slave è impossibilitata a parlare.
Può sembrare assurdo ma per alcuni tipi di giochi che si dilatano nel tempo avere dietro un orologio è fondamentale, non potete lasciare due pinzette sui capezzoli per troppo tempo o un plug nel culo per ore, qui parliamo di MINUTI, sappiatevi regolare. NON DA POLSO GLI OROLOGI, le mani, i polsi, liberi da ogni impedimento.
Approfondirò il discorso più in là per gli attrezzi più comuni.
Nel caso di bavaglio o privazione sensoriale occhio al respiro.
Faticoso? Mica ho detto che è per tutti o che fosse facile.
Prendetevi cura sempre dei vostri giocattoli, di qualsiasi materiale essi siano hanno bisogno di una MANUTENZIONE particolare, che deve essere costante, nel tempo. Informatevi su come si curano gli oggetti in pelle, cuoio, latex…..Sceglieteli con la massima cura possibile, prendete ad esempio le Candele. Che ci vuole le rubo in chiesa…Se la pensate così prima di cominciare vi consiglio di leggere il post.LATO LUDICO E PSICOLOGICO
Per convincere una persona a sottoporsi a determinati giochi dovete per forza ispirare fiducia, essere controllati ed essere sinceri con voi stessi che non lo state facendo per soddisfare carenze o rabbie represse, lo facciamo perché è eccitante Dominare, perché e divertente, perché siamo bravi a far godere l’altro.
Passiamo al principio che io chiamo
‘
ndo cazzo corri
ovvero nessuno deve dimostrare di essere più bravo o più figo, ci vuole tempo, sia per apprendere che durante un incontro(chiamiamola sessione) dove magari dovrete rassicurarla, miscelare tenerezza e disciplina, crudezza e pazienza. Questo è importante, non siate e non mostrate mai impazienza, questo scalfisce molto di più il rapporto di fiducia di un colpo un poco più forte. Non è una gara, venite a patti con voi stessi, alcune cose non vi aggradano, lasciate perdere.
Se volete potete approfondire parte del discorso su QUESTO POST
Una volta conosciuta la persona, per quanto possibile, una volta aver padroneggiato una tecnica, siamo pronti….
Consiglio spassionato, fate come se foste a teatro e recitate una parte, voi ci andreste mai su di un palco con le assi sconnesse? Io no, sia che siate in casa vostra, sia che siate in albergo inserite quel piccolo particolare che diversifica l’ambiente, due candele profumate, una musica di sottofondo, un piccolo particolare d’arredo, anche il profumo per ambienti.
Non vi sto dicendo che dovete spendere un patrimonio, basta quel tocco, anche portare i vostri giocattoli in una 48 ore potrebbe scatenare scenari nuovi. Così fuori, così dentro, se aspettate una persona a casa cerchiamo di evitare il pigiama con le pantofole….
Fino ad entrare nei giochi di ruolo, un camice non costa un occhio della testa, una tunica da schiava neppure, farsi trovare agghindati e pronti a giocare un ruolo non nostro è una bella sorpresa per una slave, con cui però dovete avere un minimo d’intimità.
Ma anche questo merita di essere approfondito più avanti ed altrove.
State attenti al benessere psicologico della persona di cui vi prendete cura, se notate comportamenti che prima non erano evidenti o un forte cambiamento della personalità, sospendete e rendete chiaro che siete convinti che l’altra persona abbia dei problemi e che volete aiutarla. Pensate se compie atti di autolesionismo anche gravi, se diventa morbosamente attaccata a voi tanto da ledere il proprio equilibrio mentale, fate un passo indietro e restatele vicino.
Questo tipo di rapporti sono molto “avvolgenti” danno molto ma chiedono molto, non tutti sono adatti od equilibrati.
Che poi l’equilibrio è il segreto, la giusta tensione tra l’obbedienza e la richiesta, il soddisfacimento e la negazione, rende il rapporto unico.
LO SPECCHIO DI VOI STESSI
Ognuno di noi sa da cosa parte questa pulsione dominatoria, quello che ci spinge, molti, anche io inizialmente, sentono una sorta di senso di colpa, si sentono inadatti, colpevoli, fuori posto.
A volte anche io mi sento così all’ inizio un nuovo rapporto.
Questo accade a mio modesto parere perché alcuni aspetti del percepire la dominazione o la sopraffazione, anche per gioco, per la società non è accettabile, questo porta a tanti aspetti positivi nella vita “normale” ma vi fa sentire male o peggio, vi fa percepire la vostra partner con disprezzo.
Io ad esempio sono nato e cresciuto in una famiglia dove i precetti cristiani sono visti con rispetto ma non praticati. Dove se ci si sposava in chiesa era per accontentare la cerchia del famigliare acquisito, che non voleva creare scandalo, non per convinzione; se il fratello di mio nonno era soprannominato “SOVIET” ci sarà pur stato un motivo.
Per tutti i cattolici che dovessero passare chiarisco che non appartenere ad una religione non significa non avere una struttura morale definita.
Sono stato educato al rispetto e all’aiuto dell’altro se possibile, sempre, di non dividere le persone secondo etichette religiose o di nascita, ma dal loro comportamento. Essendo poi circondato da una prevalenza di figure femminili, tra nonne, zie, cugine, ho appreso subito che le donne si DEVONO rispettare, che hanno dentro spesso una forza incredibile, non le ho mai sentite inferiori, diverse casomai, e ancora oggi preferisco la compagnia femminile a quella maschile.
Quando ho capito di avere certe pulsioni, le ho messe in pratica, mi sono sentito malissimo, eppure mi attraeva, mi piaceva, non sapevo cosa fare e mi sentivo veramente male.
Vi posso dire senza ombra di dubbio che una volta provato, per me, con la persona giusta, non torno indietro, per cui accettatevi, è una parte di voi che esula il resto, crescerla con responsabilità ed attenzione dell’altro vi aiuterà sicuramente.
FINENDO
Sul finire dell’articolo due appunti importanti:
Solitamente arrivati al culmine del piacere sessuale il gioco nove volte su dieci si spegne, manca la tensione sessuale, credo sia giusto così.
Quando avrete portato a termine una sessione vi sentirete psicologicamente e fisicamente stanchi, anche fragili, questo accade anche alla partner, parlatevi, un contatto fisico semplice o un poco di coccole fanno bene. A volte parlate dell’esperienza appena passata è oro colato, non solo potrete capire cosa è andato meglio di altro, potrete prendere spunto per altri giochi e vi assicuro se condividete vi sentirete ancora più uniti.
Se volete aiutarmi a creare un portale dove potete inserire annunci, creare incontri, parlare, confrontarci, potete farlo QUI
Essere Master è impegnativo, ci vuole tempo, dedizione e preparazione, non finirete mai di apprendere cose nuove, ma il bello è anche questo.
Questi sono altri post che possono darvi ulteriori spunti:
Sano
Sicuro
Consensuale
Cosa è veramente il BDSM(secondo me)
Psicologia BDSM
Il collare rito di appartenenza e fedeltà
Sentirsi ed essere slave
Consigli per slave
Testimonianza di una slave
Sondaggio su quante donne sono incuriosite dal BDSM
Sentirsi ed essere Master o Mistress
Cosa provo come Master
Principi dell'addestramento degli e delle slave
Morta praticando bondage
Sesso in doccia
Giocare con la cera
Spanking
Spanking II
Le manette quali comprare e come usarle
Ho letto tutto il testo per amor di conoscenza e tu sei riuscito a spiegare bene e in alcuni punti a farmi pure ridere (tipo quando rimproveri quelli che fanno le cose a casaccio, senza stile né la dovuta attenzione). Ma devo dirti che è stata soprattutto una lettura disturbante per una persona che proprio non sente alcuna inclinazione in questa direzione. La tua domanda iniziale in relazione alle prime due foto però è sensata per aprire il discorso: "Vi piacciono le due immagini? Scatenano in voi desiderio o curiosità?". No/No. Né l'uno, né l'altra (addio l'ipotesi Mistress, anche di uno servile non so che farmene: a me piace lo scontro, la competizione, la complicità, la spontaneità, l'improvvisazione!). Mi interessa capire come funziona questo mondo così variegato, ma già da questo tuo post provo repulsione fisica/psichica per 9 pratiche su 10. Il che non significa repulsione contro la persona, eh? Questo no, nella maniera più assoluta. Proprio solo contro le pratiche in sé dovessi pensare di subirle o attuarle. Non lo farei mai.
RispondiEliminaBuona giornata e buon tempo a te, in cui sarai appunto molto impegnato (ti auguro di godertelo un sacco!) ;-)
Ho portato alcuni esempi al limite, come il clinical(medical) tra cui ci sono anche gli aghi, proprio perché molti psicologicamente temono le punture, per far capire che la maggior libertà presuppone maggior responsabilità.
RispondiEliminaAnche se non li pratico, ci sono, ed è bene che si sappia.
Come scriveva Xandra(una praticante del sesso estremo molto conosciuta nell'ambiente) il bdsm è come l'alpinismo.
Il suo articolo si trovava su Gioia
Adesso veramente stacco ^_^
RispondiEliminaSignori e signore ci sentiremo presto.
Interessante capire questo mondo...
RispondiEliminaPersonalmente la prima foto solo a guardarla mi causa claustrofobia! (non potremmo andare d'accordo) la seconda un po' meno ma solo se fosse un gioco sporadico.
Ciao Cavaliero :)
OrsaBIpolare@ orsa quando torno attivo al 100% ti vengo a visitar!
RispondiEliminaNon avevo mai approfondito la lettura del tuo blog!
RispondiEliminaSapevo di essere propensa a fare la Slave....ma non credevo così tanto!
Adoro tutto quello che hai detto....
e si non ho mai accettato la richiesta dell'unico con cui ne ho parlato, perchè in fondo non mi fidavo al 100% di lui!
Se devo essere completamente nelle mani di qualcuno mi devo fidare!
Complimenti, non riesco a trovare altre parole!
♥
B.
Bionda@ Grazie dei complimenti, fanno sempre piacere. Riporto quello che l'esperienza e lo studio mi hanno insegnato, che poi qualcuno ci si ritrovi motiva quello che faccio.
RispondiEliminaSaluti cara.
si vede che sei un Dom attento....
RispondiEliminagià solo per questo ci sarebbe da adorarti!
Ho sempre ambito ad avere un rapporto d'amore così.....essere una coppia normale ma avere in alcuni momenti un rapporto subordinato, senza sotterfugi, senza menzogne, senza sadismo gratuito....
non sempre si può avere ciò che si desidera!
♥
B.
Bionda@ Per mia esperienza è un pochino più difficile costituire una coppia fissa con certi termini però non perdere la speranza, ci sono tanti bravi ragazzi o ragazze.
RispondiEliminaPoi certo ci sono tanti stronzi, però non bisogna perdere la speranza.
Caro Cavalier tanto bel scritto il tuo, ma per capire la differenza tra master e mistress... la risposta è; CHI NE SA DI PIU', cioè chi insegna!
RispondiEliminaPerche a me è sucesso cosi; partiamo che non ne so nulla di ste cose, ma con il tempo qualcosa ci sto capendo, e quindi chi mi ha iniziato alle pratiche, per mè e il mio Master, ma non perche mi sottomette, ma bensi, lui utilizza me, per la sua sottomissione... Praticamente io su suo ordine eseguo pratiche a lui...
Hai sollevato una questione che ho dato per scontata, il Master o la Mistress non devono essere necessariamente attivi nella componente sessuale, ricevere l'ordine di fare sesso con la propria partner dominante rientra sempre tra i comandi da eseguire, come è vero il contrario.
EliminaEsprime controllo decidendo il quando e il come, poi nell'immaginario collettivo essendo un uomo ci si aspetta che svolga un ruolo penetrativo perché esso esprime comunque un atto invasivo più vicino alla dominazione.