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Stavi sinuosa tra le tue spire, adagiata sul divano con i piedi che toccavano la mia anca e vedevo brillare i tuoi occhi, mentre mi dici stringendoti le spalle:
-Se non mi fosse successo quello che è successo sarei stata una dominatrice.
Me lo dici come se avessi parlato del vestitino a fiori o quello rosso da scegliere, mi sorridi ed appoggi la testa sul mio petto, mi spieghi come faresti a farlo impazzire mentre lascio andare i calzoni sulle caviglie ed allarghi le labbra verso il mio cazzo, leccando la punta con movimenti piccoli e circolari.
Torni a guardarmi negli occhi dicendomi con il massimo candore poggiando le mani sulle mie cosce:
-Secondo te lo farei impazzire lo schiavetto?
Mi parli gesticolando di come ti metteresti a gambe larghe sputando fumo in faccia facendogli odorare la tua bellissima fica di come lo vorresti vedere morire di desiderio mentre gli faresti strofinare il naso per tutto il tuo pube...
Mentre uno degli ultimi pomeriggi plumbei moriva sul divano con la gatta che salutava il sole sbadigliando, mentre guardo i tuoi pedi, le dita tozze e rotonde come i salamini beretta, la tua caviglia perfetta come il collo di un vaso di cristallo, le braccia incrociate e le labbra che si muovono e ammettono di sognare spesso di sottomettere un uomo.
Chini ancora la testa verso il mio uccello mentre mi mostri l'ultimo supplizio, leccale con volutta e fermarsi appena mi irrigidisco tirando un lungo sospiro facendo passare l'aria tra le labbra; tu mi sorridi come farebbe lo stregatto:
-Stai godendo troppo
Occhio furbo e vigile, e sorriso con la luna a metà, rispondo al tuo abbozzando al lato della bocca:
-Stai sorridendo troppo.
Ed ecco la sorpresa, mi tiri uno schiaffone e mi dici che non devo rendere conto a te se sorridi e io ti guardo come farebbe un cervo con i fari del camioncino che gli corrono incontro.
-Cazzo guarda che era una dimostrazione, non ho proprio l'indole dello schiavo IO.
Mi abbracci e ridi chiedendomi scusa, con amore, capisco cosa vuoi e voglio farti felice, troviamo uno slave per te, gatta stellare, per farti felice.
Con Amore, il tuo Padrone.
Stavi sinuosa tra le tue spire, adagiata sul divano con i piedi che toccavano la mia anca e vedevo brillare i tuoi occhi, mentre mi dici stringendoti le spalle:
-Se non mi fosse successo quello che è successo sarei stata una dominatrice.
Me lo dici come se avessi parlato del vestitino a fiori o quello rosso da scegliere, mi sorridi ed appoggi la testa sul mio petto, mi spieghi come faresti a farlo impazzire mentre lascio andare i calzoni sulle caviglie ed allarghi le labbra verso il mio cazzo, leccando la punta con movimenti piccoli e circolari.
Torni a guardarmi negli occhi dicendomi con il massimo candore poggiando le mani sulle mie cosce:
-Secondo te lo farei impazzire lo schiavetto?
Mi parli gesticolando di come ti metteresti a gambe larghe sputando fumo in faccia facendogli odorare la tua bellissima fica di come lo vorresti vedere morire di desiderio mentre gli faresti strofinare il naso per tutto il tuo pube...
Mentre uno degli ultimi pomeriggi plumbei moriva sul divano con la gatta che salutava il sole sbadigliando, mentre guardo i tuoi pedi, le dita tozze e rotonde come i salamini beretta, la tua caviglia perfetta come il collo di un vaso di cristallo, le braccia incrociate e le labbra che si muovono e ammettono di sognare spesso di sottomettere un uomo.
Chini ancora la testa verso il mio uccello mentre mi mostri l'ultimo supplizio, leccale con volutta e fermarsi appena mi irrigidisco tirando un lungo sospiro facendo passare l'aria tra le labbra; tu mi sorridi come farebbe lo stregatto:
-Stai godendo troppo
Occhio furbo e vigile, e sorriso con la luna a metà, rispondo al tuo abbozzando al lato della bocca:
-Stai sorridendo troppo.
Ed ecco la sorpresa, mi tiri uno schiaffone e mi dici che non devo rendere conto a te se sorridi e io ti guardo come farebbe un cervo con i fari del camioncino che gli corrono incontro.
-Cazzo guarda che era una dimostrazione, non ho proprio l'indole dello schiavo IO.
Mi abbracci e ridi chiedendomi scusa, con amore, capisco cosa vuoi e voglio farti felice, troviamo uno slave per te, gatta stellare, per farti felice.
Con Amore, il tuo Padrone.
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