giovedì, settembre 17

uomo condannato per abusi sui figli è innocente




Sono sempre stato contro la violenza, non mi importa il sesso, l' età, l' estrazione sociale, le trovo comunque deprecabili e bisogna mettere in atto tutta una serie di tutele per limitarne l' insorgere.

Spesso nei miei post se parlo di violenza metto in risalto quella di genere, perché mi tocca particolarmente visti i miei gusti sugli incontri con il femminile e perché è quella a cui si tende a dar maggior risalto.

Non ho però mai detto che non ci possa essere violenza al femminile.

Riguardo a questo però ho potuto notare una differenza alquanto marcata di visione e sensibilità, l' uomo è sempre carnefice, mai vittima, nel caso lo divenisse si tende sottilmente a spiegare l' accaduto, a giustificare. Non è di molti giorni addietro la notizia della donna che accoltella il marito presunto vessatore. Presunto perché le parole di un assassino non sono propio il massimo riguardo una visione equilibrata, in seconda istanza non si sono provate le reiterate violenze.

Eppure non ho mai visto nessuno cercare il motivo per il gesto insano di un uomo che non fosse la gelosia, motivo derubricato nella nostra cultura come marginale e secondario per dare adito ad un assassinio.

Qualsiasi motivazione non giustifica il delitto, di qualsiasi sesso sia, eppure si vive come accidentale o conseguenziale ad errori altrui se si tratti di una donna.



Il caso di Martina Levato è altresì ugualmente lampante, levata di scudi di alcuni/ne per il mancato avvicinamento del figlio alla madre, ma non si è preso in considerazione neppure lontanamente il padre, ugualmente colpevole e come lei personalmente ritengo inadatto ad ottenere l' affidamento del figlio.

Sempre dello stesso caso è emblematico che nelle tre aggressioni che la riguardano la Levato abbia cercato inizialmente di evirare un ragazzo con cui aveva avuto un "incontro", per poi accusarlo di aver tentato di violentarla. Certa di una mentalità predominante dove l' uomo è sempre e comunque colpevole, per cui prevaricatore e stupratore.

Un fatto di cronaca di cui sembra non ci sia grosso risalto è quello del padre che accusato ingiustamente dai figli, sospinti dalla madre a dichiarare il falso, è stato dichiarato colpevole di aver abusato degli stessi, infangato della sua integrità sociale e umana nei riguardi di coloro che lo conoscevano, soltanto perché l' ex compagna voleva liberarsi di lui attraverso la prole che all' epoca dell' accusa avevano 9 e 11 anni.

Il padre ingiustamente accusato di violenza verso i figli si trova tuttora nel carcere di massima sicurezza di Sassari. Un caso in cui i tre periti affermano che : "le indagini mediche non potevano dare certezza degli abusi" i due ormai maggiorenni affermano che: "Agli atti le uniche prove sono le parole di noi bambini e non vi sono altri riscontri".

Nove anni in un carcere di massima sicurezza, per cui più disumanizzante delle reclusioni che già non offrono un' esistenza agevole, anche per preservare la sicurezza dello stesso, ben conoscendo cosa accade a coloro che vengono accusati di crimini predatori da pedofili, per la leggerezza dei giudici ed una visione distorta e pregiudizievole di un uomo mi sembrano uno scandalo.

E' ora di dire basta con questi pregiudizi e questa mentalità misandrica.

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