lunedì, dicembre 27

imbavagliata e legata

Bondage-slave
Il fatto di non essere l’uomo ufficiale della tua vita predispone a delle rinunce, quello che mi piace di te è il fatto di averlo capito, che sei stata pronta a passare un giorno assieme.
Il momento migliore è stato vederti vestita di rosso mentre ticchettavi scendendo le scale della pensione dove avevi deciso di pernottare, la tua smorfia di dolore per la scomodità delle scarpe nuove abbinate al vestitino succinto rosso fuoco.




Ti sei morsa un labbro e mi hai detto che era una tortura, stavo quasi per scoppiare a ridere quando lo hai detto, te ne sei accorta e fingevi di volermi prendere a borsettate.

Ti chiedo come va l’ università, cena io e te, rigorosamente pesce, battute e piatti nouvelle cuisine, brutto binomio, mi alzo con la fame, e tu continui a chiedermi divertita se qualcosa ti è rimasto tra i denti che rovinerebbe il tuo aspetto da femme fatale.

La serata continua, vedere un bello spettacolo in teatro, nulla di trascendentale, una commedia, fa sempre colpo non dover passare dalla cassa perché si fa parte di un’associazione culturale che qualche vantaggio lo offre, anche se non siamo noi ad organizzare lo spettacolo.
Ogni tanto ti guardo con le gambe accavallate e l’espressione attenta, mi verrebbe voglia di sfiorarti la mano, prenderti il dito e trascinare il tutto sulla mia patta, ma deglutisco e mi trattengo.

Dopo lo spettacolo, pub, spero che non si sia sentito il gorgoglio del mio stomaco, ci sono i miei amici, partecipi ai discorsi come sempre fai gesticolando molto con le mani, mi piace, e mi dà il tempo di guardare gli uomini nella stanza, siamo vestiti troppo eleganti per il posto, ma non è per quello che attiri gli sguardi, un gruppetto di ragazzini adolescenti seguono la scia della tua spina dorsale dal collo al culo, sicuramente si scambiano battutine, sei desiderata e, questa volta la metto la mano sulla tua, mi piace sapere che mi appartieni mentre altri ti desiderano.

Camera tua, con calma ci spogliamo, sinceramente, sembriamo una coppia consolidata pronta per dormire assieme, come se lo facessimo da anni, mi sistemi i vestiti sulla sedia e ti allunghi con i piedi sul cuscino, vicino ci metto la testa dopo essere uscito dalla doccia.

Mi metti un piede in pieno viso allargando un poco le gambe, lo sai che mi piacciono i piedi femminili, li bacio, mi guardi sfrontata e mi chiedi quando è che ci diamo da fare, altro bacio, e ti dico che mi piace troppo il tuo piedino, che non c’è confronto tra quelli femminili e quelli dell’uomo.
feticismo_piede
Porca miseria mi freghi, giri la testa e mi afferri piano un caviglia appoggiando piano le labbra poco sotto la mano, ho un sussulto, le uniche che possono toccarmi agevolmente i piedi sono mia nonna e mia sorella, che fa l’estetista.

Continui a baciarli, ovunque, sono più imbarazzato che eccitato, fino a che non dici la parola magica: “a me piace tutto del mio Padrone”,  il sangue inizia ad irrorarsi negli anfratti cavernosi del mio pene.
Passi dal piede al polpaccio, all’interno coscia, e poi finalmente lo prendi in bocca.

Molte sono convinte che basti succhiare e passare la lingua sul pene, tu invece provi una vera passione per il pompino, mi hai detto che è il più bel regalo che puoi fare ad un uomo a cui vuoi bene, e non sbagli.

Vedo il tuo viso affondare tra le mie gambe, le tue labbra, le tue bellissime lentiggini, il tuo sguardo furbetto e sopra il tuo bel culo tondo da gonna e non da pantalone, perché dici che è troppo grosso, cazzate, è bellissimo, generoso come te.

Vengo troppo presto, mi fai morire, sono un poco deluso, mentre mi baci attorno al cazzo e mi pulisci con un fazzolettino.

Voglio rimediare, alzandomi prendo le bretelle, poi si discute della superiorità della cinta in certi frangenti…Ti lego i polsi dopo averle regolate, un capo per ogni polso, quello in basso attorno ai piedi; sono perfette, elastiche, costringono senza stringere e bloccare la circolazione, permettendomi di baloccarmi più a lungo con il mio giocattolo preferito, tu.

Ti guardo e ti chiedo se stai bene, mi rispondi affermativamente e volo velocemente verso il bagno, una bella spazzola piatta di plastica mi aspetta, la rigiro per le mani e torno da te aspettando che la baci, aspettando che ringrazi lo strumento che ti punirà.

Mi dirigo ai piedi che tanto ho adorato, un colpo alla loro pianta, devo stare attento, è una zona delicata e devo calibrare la giusta forza per lasciarti la sensazione giusta senza provocare danni; un colpo e attesa, un colpo e attesa, un colpo e attesa, si cambia piede e si ricomincia.
Smetto, come punizione è più che sufficiente ed effettivamente dolorosa, mentre ti chiedo: “Puttanella mi hai fatto venire troppo presto, non sono il tuo giocattolo, tu sei il mio” rispondi di sì con la testa mentre ti allargo le cosce, non molto, quello che basta se volessi colpirti l’interno agevolmente senza torcere troppo il polso.

Adesso tocca all’interno coscia, ripetutamente e sicuramente con colpi più secchi, ti chiedo quanti te ne meriti e tu mi rispondi che devo essere io a decidere, mentre sulla tua pelle bianchissima si formano impronte rosse e circolari e ti chiedo di contare, ad ogni colpo, ad ogni gamba, fin vicino l’inguine, mentre con l’altra mano ti massaggio le natiche, con un movimento circolare lambendo il tuo sesso con le dita.

Respiro decidendo di slegarti, distesa di pancia aspetto per poi ordinarti di stringere il battente del letto formando una X, inginocchiato sul bordo del letto ti lego in questa posizione per poi passare la mano sul tuo fianco, mi faccio spazio tra le tue gambe mentre mi ci avvolgi.

Sinceramente è ancora duro come la parte commestibile di un' ostrica, eppure inizio a muovermi, facendo attenzione che l’attrezzo strusci bene sul clitoride, non è lo stesso ma ti piace, ed è tutto un bacio, pausa, e la mia lingua a succhiarti i lobi delle orecchie, la tua che mi lecca il collo.

La spazzola cade, qualcosa si muove, slegata ti striscio sotto non senza fatica senza perdere il ritmo, una mano premuta sulla bocca che spinge forte, voglio concentrarmi su di te come corpo e basta.

Il resto è storia, anzi sesso, con me che cerco di scambiare due parole dopo, con scarso successo, mi prendi le spalle mentre mi giro e sono sicuro di addormentarmi. 

Il giorno appresso mi porti la colazione a letto mentre ancora sbavo sul cuscino, una carezza, una chiacchiera, ed una passeggiata sul lungomare, cediamo poco dopo, troppo vento e freddo, e mi stringi con gli occhi come fai con il cappotto, un bar e la consapevolezza che manca poco alla tua partenza, e come sempre sento un sapore metallico sulla lingua.

13 commenti:

  1. Sei delicato, e incantato dal rapporto con questa donna. C'è molta dolcezza e tenerezza - pur se magari non via amate, e giocate insieme complici, con estrema cura reciproca e altrettanta leggerezza ('leggerezza': non superficialità, né menefreghismo reciproco).
    E mi dispiace, perché sempra che vorresti molto di più rispetto a questa continua sospensione del rapporto, questo 'non detto', questo non aver tempo per andare 'oltre' - per cui tutto rimane rarefatto e inconcluso, non 'pieno' (come dalle tue pause, e dai tuoi tentativi, sembrerebbe che tu lo vorresti).
    Ti abbraccio.

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  2. è un bel leggerti :-)
    qualunque legame sia è complice e questo basta perchè contiene molto e spesso molto di più

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  3. @Minerva Jones, forse è vero, forse resta sempre qualcosa d'incompiuto, ma quando si vivono storie parallele non è sempre così? I rapporti cambiano, come nascono e muoiono gli amori anche gli amanti cambiano prospettiva. Per quel che mi riguarda ancora non soo del tutto convinto che quello che mi viene proposto mi basti, vedremo in futuro.

    @shadow grazie cara detto da te è un complimento grosso. ^_^
    Complicità prima di tutto, non so se avremo mai modo di cambiare nome al nostro rapporto, lo vivo alla giornata.

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  4. Il rapporto rimane per forza sempre incompiuto perché è inficiato dalla mancanza di libertà e quindi dalla possibilità di vedere dove potrebbe portarvi.
    Ma io mi riferivo al fatto che tu sembri voler poter dire sempre qualcosa in più, o sapere qualcosa in più, approfondire, riflettere insieme - e ti viene come già negato questo.

    Pensandoci bene, in realtà, le mie ultime due relazioni le ho vissute come amante, ma al contrario di questa tua situazione ci siamo detti in entrambi i casi, e abbiamo approfondito mille cose molto di più e molto più intensamente che nelle relazioni che avevamo avuto in passato.
    Chissà perché? Uhm.. mi stai dando da pensare...

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  5. @ Minerva Jones hai ragione, vorrei poer dire, approfondire, sondare, ma sono convino che al momento porei rompere un delicato equilibrio, preferisco attendere per ora.


    Si parla di più apunto perché è meno definito, si sente il bisogno di sondarne i limiti, almeno modestamente credo sia per questo, oltre al fato di sapere che avendo sempre tutto il tempo e la libertà possibili si cerchi naturalmente di condensare il tempo assieme.

    Sono considerazioni personali e ci sono alte possibilità che stia sbagliando.

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  6. Bellissimo leggerti..
    Racconto stupendo (immagino che viverlo sia stato ancora meglio)..
    Non so quasi che dire..ancora sono incantata dalle parole e dall'immaginare le varie cose..
    Complimenti..

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  7. però un bel post sull'essere amanti senza avere amanti si potrebbe scriverlo eh ;-)

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  8. @AvidaDollars grazie a te che mi leggi e dei complimenti ^_^

    @shadow essere amanti senza essere amanti?

    Gli amanti passati!

    Se la passione è succosa e rossa come un pomodoro dovrei cucinare dal fresco alla "passata"?

    Hahahahahaahahahah

    Ok spero mi perdonerete la cavolata megagalattica.

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  9. mio bel cavaliere :-D cavolata perdonata... però non mi hai intesa.
    io sono un'amante senza avere un amante.
    significa solo che io (ma anche tu credo di aver capito) non mi divido tra uno e l'altro e questo cambia un po' le prospettive, le aspettative (non necessariamente mie eheheh), il modo di proporsi e porsi ed i limiti.
    io sono un'emozione aggiunta e questo mi da vantaggi e svantaggi, ma per certo sempre un sacco di rogne ahahahah
    (non ce la faccio coi discorsdi seri stasera, ma questo lo è... volendo)

    ciao belè ;-)

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  10. bel post, c'è un certo non so che di sospeso che fa riflettere. buona giornata :)

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  11. @shadow Diciamo che per aver rogne basta aver a che fare con l'umanità :-D

    Diciamo che l'essere quel qualcosa in più e il non essere impegnato permette di guardarsi in giro agevolmente, sia per divertirsi che per l'eventuale rapporto di coppia consolidato.

    Poi però bisogna comunque che quel rapporto si coltivi e porta via del tempo.

    Diciamo che siamo due aggiunte necessarie, l'oliva nel martini! Hhahahahaha

    @ilsoprammobile Grazie dei complimenti un bacio a te e buona giornata.

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  12. Senz'altro è una bella esperienza, ti sembrasse poco, di questi tempi...-))

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  13. @Profilo_di_Donna ^_^ diciamo che è una bella esperienza sempre, bacio e buone feste.

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