mercoledì, maggio 30

Tradire è una colpa?

tradimento 12-9-51
Oggi ho letto due articoli molto interessanti sul tradimento.
Ambedue lo trattano sotto punti di vista differenti, uno giuridico, l’altro psicologico.
Nel primo caso in breve in una sentenza a Firenze l’aver tradito non è ascrivibile come “colpa” per la fine di un matrimonio perché non è la causa ma uno dei possibili effetti.
Per quanto riguarda invece il lato psicologico prima si paventa che quello che a far male non è il mero rapporto fisico, ma la rottura del patto di fiducia come sintomo e non causa di un sentimento che giunge al declino.




Come ho detto, spesso ho avuto a che fare con donne impegnate, fidanzate di lungo corso o sposate; io sono pigro, se intavolo una relazione duratura dove mi impegno al massimo trovo faticoso tenere in piedi più situazioni, più impicci, più attenzioni. Anche vero però che nel caso la mia partner non capisse questo lato della mia sessualità difficilmente potrei rinunciarci per il resto della mia esistenza, per diverso tempo sì, per sempre no, non si torna indietro.
Insomma sono complicato. Il massimo sarebbe trovare una compagna con cui condividere, ma anche qui bisogna specificare…

Ovvio che se sono conscio che dall’altra parte la persona mi considera e mi tratta come amante non mi faccio tutti questi scrupoli, sto parlando del momento in cui mi innamoro, evento molto raro, chi mi segue da tempo sa che ho scelto la strada del BDSM anche perché avendo spesso di fronte partner non disponibili ad una relazione canonica rischio di innamorarmi di meno, anche se poi è successo, una volta ma è successo.
Per farla breve, cara ipotetica donna se sei impegnata saremo più tranquilli in due, mi trovo bene con le donne già occupate perché mi hanno insegnato che la gelosia è inutile ed un rapporto come amanti è anche bello per quello che è, essere amanti.

Lo so, è triste, come se avessi trovato un modo alternativo per tirare i remi in barca e rinunciare a priori all’amore, però ormai ci credo molto poco, una parte di me vorrebbe che mi sbagliassi, ma è molto piccola.
Tornando al soggetto del post, avendovi fatto notare come la penso e come la vivo non posso ritenere il tradimento come una colpa, ma un possibile evento neppure tanto astratto in un rapporto che è cambiato, magari è ancora amore, ma sicuramente non è passione, per cui trovo difficile parlare anche di sintomo, è parte della vita di molti, tutto qui.

12 commenti:

  1. Ci stavo proprio pensando ieri.
    Io sono nata traditrice.
    Dopo un po', se il rapporto assume i contorni di una quotidianità esasperata, mi sta stretto e, sebbene non rinunci a proseguirlo, se mi capita un'occasione, mi ci butto.
    E senza neppure sentirmi in colpa!

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  2. ...eccome se è una colpa...
    ma attenzione, il tradimento non è fatto di carne ma di sentimenti

    ho tradito ieri notte e sto malissimo

    ho dato più di quanto MI avesse ordinato...sono stata istintiva e non GLI ho chiesto il permesso

    Ho deluso la SUA fiducia...
    L'ho fatto soffrire
    e ora mi merito un pò di sofferenza in attesa del SUO perdono

    sincerità, chiarezza, empatia
    ingredienti alla base di tutti i rapporti sociali
    se tradisci quelli...
    allora hai tradito davvero

    e vale per tutti
    in coppia
    in amicizia
    in famiglia

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  3. Anonimo14:11

    Penso che la questione sia soggettiva, dipende dal vissuto, dal carattere, dalla malleabilità del nostro essere. Credo che si possa "tradire" dopo molti anni di matrimonio o di vita di coppia se il desiderio non esiste più. Non penso che sia una colpa, e per molte donne in questa situazione è un modo per sentirsi vive, desiderate, di provare emozioni che si sono sopite con gli anni... e se si è in fase con se stessi il sentimento di colpevolezza non esiste. Ogni persona ha i suoi motivi per farlo ma questo non vuol dire mancare di rispetto o non amare più il proprio compagno.
    Per quanto riguarda il rapporto come amanti è molto bello in effetti ma il difficile se dura nel tempo, sta nel mantenerlo tale.

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  4. Amore_immaginato@ Una persona che lo dice chiaro, finalmente, ti assicuro che non è poi così facile trovarne, importante secondo me è farlo con le dovute accortezze, per evitare eventuali problemi o sofferenze.

    ...la muta...@ hai aperto una questione che non può essere racchiusa in un commento, ma neppure in un post, quello che posso dirti è che la situazione richiede sempre equilibrio.
    Letta così non posso giudicare, però ricorda che un "riallineamento" spropositato nato da un errore o una dimenticanza, è a sua volta uno sbaglio.

    Che la "reazione" sia equilibrata in base alla richiesta che viene disattesa.

    Cosa che non posso sapere.

    http://master-e-slave.blogspot.it/2012/02/addestramento-slave.html

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  5. Noir Velour@ il tuo punto di vista femminile ha arricchito il post con una delle motivazioni più ricorrenti che portano la donna a tradire.

    Come vedi per quanto mi sforzi non posso coprire tutto lo spettro o buona parte, delle sensibilità di "genere", anche se credo riguardi anche una fetta di alcuni maschi ormai maturi, in cerca più di emozioni che della semplice scopata.

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  6. Mio caro, due cose.

    1) Tu non sei complicato, bensì complesso. "Complesso" - si riferisce al contenuto - vuol dire che hai una totalità di elementi anche apparentemente condraddittori che non si possono scomporre in 'semplici' per gestirli meglio - tant'è che quando lo fai (tipo quando ti innamori e la tua cara non prova il medesimo interesse per il BDSM) mortifichi parti di te e senti, alla fine, d'essere un animale in gabbia.
    "Complicato" - che invece si riferisce alla forma, al modo in cui si fanno le cose - vorrebbe dire che invece fai difficili le cose semplici e no: ti conosco abbastanza da sapere che non sei così ;-)

    2) Il tradimento è la rottura - per qualsivoglia motivo - d'un patto d'esclusiva e di fiducia (se appunto s'è fatto quel patto: che se invece ci siamo detti "io sono libero/a e tu idem", non vi è tradimento) contratto a inizio o nel corso della relazione da parte di entrambi i partner. Possiamo menarcela con mille ragionamenti su sensi di colpa, di responsabilità, strazi vari, se è causa o effetto, su come la viviamo ecc. ma la sostanza delle cose è quella.

    Io non mi giudico niente - non mi ritengo fedele, né fedifraga di natura, né alcuna altra categoria. Io danzo nella complessità cercando - come scrivevo ieri a un amico - la corrispondenza di natura umana e di sentimento con qualcuno che viva un'instabilità, un'inquietudine, una curiosità e una passionalità analoghe alle mie.

    Quando/se la troverò, sarà un rapporto stabile e felice, in cui entrambi saremo completi nel nostro essere e perfetta la nostra relazione. Certo, è un'utopia. Ma d'altronde io stessa vivo in un altro mondo, credo in utopie a livello politico e umano, e ho la lucidità e il disincanto di affermare che la vita è solo un grandissimo scherzo del destino che tanto finisce con la morte. Quindi posso pure permettermi pensieri fuori dalla pochezza con cui vengono trattati di solito questi argomenti ;-)

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  7. Anonimo14:26

    @ Minerva
    Penso che tu abbia ragione di precisare la natura del patto che lega due persone.
    Trovo comunque utopico anch'io pensare di trovare la persona perfetta per se e stabilire con essa un rapporto completo per tutta la vita. Come te credo in ideali utopici a livello politico e umano, ma sono anche molto pragmatica nel quotidiano. Conosco i limiti di tali utopie.
    Come utopia è pretendere fedeltà dal proprio partner o prometterla in cambio.
    Siamo esseri umani e deboli di fronte ai piaceri della carne, per svariati motivi. Non si può mai sapere cosa succederà in futuro. Nella mia relazione ho preso tutto questo in considerazione, o meglio.. abbiamo. :-)


    Volevo anche dirti che è molto carino il tuo metodo per scegliere un libro, mi ha fatto sorridere. Non ho commentato nell'altro post perchè la conversazione ha preso una direzione imprevista !!
    Cercherò di metterlo in pratica la prossima volta ;-)

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  8. @Noir Velour: Non è mio quel metodo, come hai visto, ma di qualcuno ben più dotto di me. Però parimenti cialtrone ;-)

    Rispetto al tuo discorso su utopia/pragmaticità, posso capirlo - poi appunto io non voglio neanche saperne per la mia vita della seconda. Preferisco appendere la papera a un chiodo, ma evitare di vivere qualsivoglia surrogato di quelli che sono i miei sogni smisurati. Il che ti spiega perché sia così difficile per chiunque avere un rappporto su lungo periodo con me, e perché alla fine a me questo vada pure bene ;-)

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  9. NNoir Velour@ ulla è più facile che illudersi. Perché l'uomo crede vero ciò che desidera.
    Demostene.

    Così per dire che i classici a volta ti danno una mano ^_^


    Minerva@
    punto 1) giusto come hai aggiustato il tiro, condivido tutto il punto.

    punto 2) Permettimi ma ci trovo un neo, il tradimento è la rottura del patto di fiducia non necessariamente d'esclusiva.
    In molte culture il passaggio della deflorazione contratto il matrimonio è assoggettata da altra figura che non è il futuro marito.
    Nella tradizione di alcuni indiani d'america diventare "la donna" di uno significava spesso entrare in contatto carnale con tutti durante la convivenza così stretta. Ovviamente tra esponenti maschili della famiglia.
    Senza contare un'antica tradizione eschimese che per cementare un'amicizia molto forte offrivano la moglie al proprio amico, che se rifiutata era offensivo prima di tutto per lei.
    Seneca e Cicerone consideravano il meretricio necessario per la salvaguardia dei matrimoni, ed era generalmente accettato anche dalle mogli.
    Pierre de Bourdielle(da qui il nome bordello?) nelle sue memorie parla oltre che di intrighi e di guerra dei rapporti molto licenziosi dei nobili che alimentavano le chiacchiere di corte, se proprio non accettate nella semi-clandestinità era qualcosa che molti si aspettavano.

    Se ho sbagliato qualcosa correggimi Minerva mi raccomando!

    Ciao cara e grazie delle tue visite ^_^

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  10. Non ho competenza specifica su parte degli esempi che citi, quindi non mi permetto di confutare, e rispetto ad altri le cose più o meno stavano così quindi non sto ad aggiustare il tiro (anche perché dovrei andare a cercare tra etnografie e manuali, ché sai che sono una precisetta) e non ce la faccio, al momento (come al solito, sto facendo 4-5 cose contemporaneamente...).

    Bacio!

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  11. Ciao Cavaliere

    forse ti può interessare..

    http://www.fupress.net/index.php/smp/article/view/10619

    Sole

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  12. Sole Silenzioso@ Interessantissimo grazie.

    Come molti che hanno studiato giurisprudenza avrei voluto fare anche sociologia o antropologia.

    Discipline collegate in un certo qual modo.

    Grazie ancora Sole, mi hai dato molti spunti di riflessione.

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