lunedì, aprile 21

Essere l' Altra. Storia di un amore non a lieto fine.



Essere l' Altro...Altra se volete.

Nelle storie con altre persone di mezzo soprattutto se impegnate ci sono vari livelli di consapevolezza, l'amore è strano, a volte ci si ritrova in situazioni che molti o noi stessi ritenevamo deprecabili, storie che effettivamente viste da fuori è lampante che porteranno nove volte su dieci ad un  dolore prevedibile ma che spesso chi è coinvolto non si rende conto che dovrà provare, almeno non riesce a vederlo, si vivono spesso delle mezze illusioni, dove forse intravedi il finale, ma si è così inebetiti da sperare in qualcosa di diverso.

Il libro che vado a presentare parla proprio della storia di una donna che diviene l'altra, che rifarebbe tutto con qualche piccolo accorgimento in più ma che non si è pentita delle scelte fatte.
Deve fare i conti con l'incomprensione altrui, nel momento dello sconforto si è effettivamente soli, perché non si può dire tutto a tutti, dove è sempre "l' impegnato" a vivere una condizione di vantaggio, dovendo fare i conti colei che viene vissuta o vista come intrusa con una realtà famigliare consolidata.

Uno spaccato interessante nella vita di coppia.




Ho lasciato che fossero i miei colleghi a raccontarvi L’Altra. Storia di un’amante: la mia storia. Daniela Monti e Paolo Beltramin lo hanno fatto con delicatezza e dal loro punto di vista, quello di un Lui e quello di una Lei.
Il mio lo troverete nel libro, se vorrete leggerlo. Ma per rispondere a chi ha scritto sulla pagina Facebook del Corriere, criticando, solidarizzando, giudicando o solo riflettendo, ci tenevo a dirvi qualcosa.
Perché L’Altra? Per introdurre un punto di vista scomodo, di sicuro quello meno acclamato. Perché proprio su questo argomento?Perché sono una cronista: scrivo quello che vedo o quello che vivo, come ho fatto tante altre volte sulla 27esimaora o sulle pagine del Corriere.
Fino a qualche anno fa, se mi avessero detto che Tizio o Caio aveva l’amante, così di pancia avrei commentato: «Che stronza! Chissà la moglie, quanto ci sta male…». Naturalmente non lo dicevo alle mie amiche, che a turno diventavano l’Altra: per loro c’era comprensione, l’invito alla prudenza, e un pacchetto di kleenex sempre pronto. Il mascalzone era Lui, ovvio.
Quando mi sono innamorata di Mister Darcy non lo avevo premeditato. È successo. E ho dovuto cambiare punto di vista.
Non ne sono stata vittima, mi prendo la responsabilità di aver detto sì a ogni giorno che ho condiviso con il pensiero di quest’uomo nel quale mi specchiavo, con cui avevo così tanto in comune e che in qualche modo aveva percorso il mio stesso viaggio, fisico, ma anche emotivo, dalla Sardegna al «Continente», come lo chiamiamo noi sardi, partendo da una dolce, umile e amatissima famiglia per approdare a un lavoro importante per entrambi.
Sapevo che era sposato, questo all’inizio ha abbassato le mie difese: cosa potrà capitare? Più al sicuro di così! Ma presto mi sono accorta che il suo matrimonio era molto debole, e ho pensato di non essere arrivata per caso: in una direzione o in un’altra, avrei avuto un senso, come Lui ne avrebbe avuto per me.
Fare l’Altra non è facile. Niente Natale insieme, niente compleanno, niente vacanze, niente telefonate di notte o se c’è un imprevisto durante il weekend.«Te lo sei andato a cercare, lo dovevi mettere in conto», ho sentito e ho letto tra i commenti. Forse. Ma il tempo che ho aspettato l’ho concesso perché era giusto farlo: di là, dall’altra parte, c’era una famiglia, io ero sola;l’aritmetica dei sentimenti non giocava a mio vantaggio.
Essere l’Altra significa perdere per strada le persone che non approvano la tua scelta, non poter condividere con i parenti stretti i tuoi sentimenti, somatizzare quando le scelte del tuo cuore non si trovano in sintonia con quelle della tua testa.
Rifarei tutto? Sì. Magari, con il senno di poi, avrei fatto qualche viaggio in più, senza aspettare che Darcy fosse libero di partire con me. Ma tutto sommato è un dettaglio.
Se capiterà a me, un giorno, di essere tradita, credo che mi arrabbierei. Molto. Ma mi chiederei, e chiederei al mio compagno, come è stato possibile, perché ci è successo, senza appesantire la domanda del giudizio. E, se lo amassi ancora, farei di tutto per ricominciare. Al contrario, lo lascerei libero se lui non amasse più me. Non si sta insieme per vendetta.
Questo è quello che ho imparato. E, malgrado tutto, per me ne è valsa la pena.
Ma so che ogni storia è diversa. Mi piacerebbe ascoltare la vostra.
Twitter @elvira_serra  

L’illustrazione all’inizio del post è di Elena Mirandola

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11 commenti:

  1. Anonimo20:03

    a volte ti ci trovi dentro, senza neanche sapere come, dopo che per tutta la vita hai pensato "impossibile accada a me".. e invece, accade, eccome... e a volte non hai nemmeno la "magra consolazione" di poter essere l'Altra, perchè tu hai la tua vita e la tua famiglia, lui pure, gli anni di mezzo son tanti, i km ancora di più... e ti trova a vivere il sogno di essere l'Altra, sapendo che non puoi essere la sua Lei.. indipendentemente dai rispettivi desideri...
    e capisci che succede, anche a te, non solo agli altri...
    stavolta resto anonima.. non posso firmarmi come al solito...
    s.

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  2. Bella testimonianza, qualsiasi sia la tua firma.

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  3. Anonimo14:34

    Siamo in due allora anonimo... Sono sempre stata una bigotta moralista e invece ora piano piano stanno crollando tutte le mie convinzioni, io che dicevo questa cosa non lo farò mai mi ritrovo ora a viverle in prima persona.. E poi quando ti accorgi che l'altro è tutto quello che hai sempre desiderato, vivi sapendo che prima o poi dovrai lasciarlo andare perché in fin dei conti ognuno di noi ha la sua vita e famiglia e in quei sporadici incontri che io mi sento felice si cela tutta la mia amarezza perché comunque sia desidererò sempre un uomo di un'altra e sarò sempre l'altra...M

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    1. Anonimo18:33

      no, io non sono mai stata una "bigotta moralista".. semplicemente non pensavo che potesse mai accadermi. ho un compagno che mi ama, e che amo, nonostante tutto...
      io non ho neanche gli sporadici incontri, 600km sono troppi per poter pensare di vedersi realmente... lo so, definitemi, definiteci, ridicoli.. ci siamo innamorati sulle parole di centinaia, migliaia di mail.. non abbiamo mai neanche sentito le rispettive voci, per scelta.. perchè sappiamo che non potremo mai vederci, e forse, sapendo che non possiamo stare assieme, è meglio così..

      scusa Cavaliere, ti abbiamo monopolizzato il blog!! :)
      bacio!!

      s.

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    2. Anonimo03:44

      S non siete ridicoli, vi siete solamente trovati e credimi finché il vostro sarà un amore platonico in un certo senso è meglio ma se commettete l'errore di sentirvi solamente una volta allora li è finita per il semplice fatto che non riuscirete più a smettere. Tu pensa alle cose che lui scrive che ti fanno battere il cuore e scaldare il corpo ti vengono sussurrate anche solo per telefono dalla sua voce...beh, sei fregata poi ne diventi dipendente..

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    3. Il blog è fatto per essere monopolizzato, ci mancherebbe. ^_^ stare a chiacchierare da soli poi si viene presi per pazzi.

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  4. Anonimo03:30

    Ho capito che amare e non poterlo fare liberamente è la tortura peggiore che si possa subire... Amare e non poterlo fare nei piccoli gesti della quotidianità ti fa capire che tu rimani sempre nell'ombra... Trovarsi e non potersi avere è come impazzire!!!!
    Io mi sono definita "bigotta e moralista" perché a 24 anni con tutto il mio bel bagaglio che mi porto dietro non ho capito un c***o della vita, mi guardo avanti e mi dico " domani come andrà???"
    Amo il mio compagno effettivo ma amo molto di più l'altro, come mi fa splendere lui non mi fa splendere nessuno.. basta solamente guardarci negli occhi e le nostre anime si legano,i nostri corpi si scaldano e le nostre bocche si amano.. Penso che l'amore sia la più grande forma di dominazione e sottomissione!!!
    Okay forse sto uscendo fuori tema, spero che mi perdoni Cavalier Amaranto ma qui mi sento libera di esprimermi e qui posso finalmente dire che io sono innamorata di un master di un'altra, di un dominatore che ha un 24/7 con la sua slave /compagna di vita e io sarò sempre e soltanto l'altra /fessa della situazione (di certo non sono un Angelo ma ognuno qui ha il suo bel paio di corna...).
    Tanti saluti da M

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  5. Anonimo20:29

    è "confortante" vedere che non sono l'unica a essere l'altra..però se posso permettermi un commento, non conosco i dettagli della situazione, ma secondo me la situazione di M non è così tragica, nel senso che l'altra sua relazione è sempre D/s, magari si può creare una "famiglia" in futuro.
    Neanche io pensavo che potesse capitare a me, però è successo, sto benissimo con Lui, per il resto
    vedremo cosa succederà in futuro. Anche se è triste non poter stare sempre insieme, dalla mattina alla sera, e ogni tanto mi mancano certe cose della quotidianità.
    Anonima S (diversa da quella di prima :) )

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  6. penso che sia una situazione famigliare a molti

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  7. Anonimo22:42

    L'ho conosciuto all'età di 16 anni oggi ne ho 30.
    Siamo stati insieme, ci siamo lasciati, ci siamo ripresi e rilasciati; abbiamo pianto insieme per la perdita di un caro Amico poi il nulla per anni, anni durante i quali lui si è sposato ; alla vista delle foto del suo matrimonio ho pianto come una bambina di 5 anni a cui tolgono il lecca lecca e quando ho saputo che è diventato padre...inutile dirvi l'amaro in bocca. Un matrimonio felice (?) una moglie che ama (?) pero' io ci sono da sempre, e lui è sempre presente. E' stato il primo uomo ad entrare dentro di me fisicamente e moralmente e l'unico che vi sia rimasto.
    I suo baci, le sue carezze, i suo occhi verdi che mi fissano quando la dono completamente a lui, lui che ad oggi, da qualche mese è anche il mio, Master 24/7.
    Scoprire anche questa compatibilità mentale insieme a tutte le altre mi fa comprendere quanto, se 10 anni fa avessi avuto un carattere meno ribelle, oggi non sarei solo l'altra, sarei la sua Donna, la sua Compagna di vita ma, probabilmente non conoscerei realmente tutti i suoi desideri per come li conosco oggi.
    Essere L'altra è frustrante specie se sei stata quella che lui ha presentato ai suoi genitori tanti anni fa e sognavate di invecchiare insieme.
    Castana

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    1. Castana mi hai lasciato senza parole, non è certamente un operazione facile.

      Ti auguri tutto il bene possibile ed un fraterno abbraccio da parte mia.

      Grazie per aver arricchito il post con la tua testimonianza.

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