venerdì, maggio 2

Di pioggia, di fumo, di strade, di magia bianca e nera



Immaginate che qualcuno bussi alla vostra porta, a brandelli, con l'anima tenuta con il nastro adesivo. 

La lavate, la rifocillate, la stendete tra cuscini di piume d'oca e l'ingozzate di fiducia come se doveste ricavarne del paté e poi torna fuori, ad affrontare il mondo, mentre senti solo i rumori della battaglia che imperversa. 

Il metallo con il metallo, le finiture che si staccano, gli ansimi della fatica, per poi ricaderti dentro, sfatta e sfinita, tu che reinizi da capo, lava, sfrega, cura, benda, ama. 




Non hai chiesto tu di esserci nel mezzo, ti è capitato, non hai chiesto tu di fare tutto quel lavoro, però lo fai, costantemente e con forza, perché ha bisogno di te, questo è sicuro, ti morirebbe all' uscio altrimenti. 

A volte la sollevi da terra, presa dai suoi demoni, è stata marchiata tanti anni fa e adesso le sanguina e le fa male, tamponi la ferita e le insegni un'altro amore,  a conoscere se stessa, tante parti. 

Lo capisci che qualcosa non va, più la curi più vengono fuori altre ferite, nuovi ematomi, cerchi nuove erbe, nuovi sortilegi, mentre provi a distrarla, con spettacoli di marionette sempre nuovi che costruisci tu, giochi il gioco delle parti, lei al guinzaglio e tu a spasso per la stanza. 

Alla fine non sai veramente se fuori imperversa la battaglia, se è solo l'allestimento dei teatranti, oppure è lei che si perde nei suoi umori, però continui, sempre, sempre, sempre, ad accoglierla, come fosse la prima volta. 

Appena si sente meglio ti sorride con i denti della gratitudine e ti dice: 

- Grazie ma adesso sto meglio, ho una famiglia che mi aspetta, non posso abbandonarli per stare con te. 

Tu capisci e un poco muori, ti stringi i pungni al petto e tiri i peli, perché il dolore dentro esca fuori e stringendo i denti sussurri:

-Capisco. 

Torna perché non era finita in verità, si era illusa che avrebbe trovato la strada senza intoppi ed invece è bastato un carro di ricordi, quattro litigate e un paio di ragioni sguainate per bussare alla tua porta. 

Vivete momenti bellissimi, lo spettacolo del guitto, la musica colorata in una grotta, su di un prato, il mercato, i sorrisi e le battute. 

Le chiedi solo una cosa:

 Quando esci da casa mia, al lume di cera o con il sole, mandami tue notizie, fammi capire che ci sono, che per te esisto, non una missiva al giorno ma vorrei sapere che mi pensi e che stai bene. 

Le lettere sono state poche, a volte risicate, a volte giustificate da impegni improrogabili, persino il dispiacere che si sente dal tuo tono di voce quando ti dice che non potrete vedervi alla fine gli reca fastidio, la fa sentire in colpa, come se l'essere dispiaciuto perché siete lontani fosse un crimine, tu solo un fastidio. 

A volte uomo, a volte bambino, ti prendi cura di lei in tutti i modi e ti basta riempirle la tazza la mattina fino all'orlo per sbadataggine e offrirgliela con il miglior sorriso possibile, è un gesto stupido, sciocco, ma qualsiasi cosa fai per lei, anche il più piccolo piacere per te ricopre un'importanza abissale, perché lo fai per lei. 

 Ti dice che non ci sei solo tu nella sua vita, ma che prova amore anche per Don Giambattista Rondonneau, noto prelato che raccoglie a suo dire frotte di fanciulle sotto la sua Cappella ed ammalia con i suoi sermoni; capace di alzarsi la tonaca di fronte alla moglie del campanaro, suo migliore amico, si occupa personalmente e per vendetta di separare le vacche dai vitelli, che appende le fedifraghe  al muro per il collo, se tradiscono lui o le  sue aspettative in qualsivoglia maniera, mentre le incensa se gli offrono i suoi favori, ma ancora l'ami e vedi il buono dentro di lei. 

Con l'orgoglio potresti sollevare le colonne della cattedrale di Pietro e Paolo ma la perdoni.

Il tempo passa, le stagioni si susseguono velocemente, selli il cavallo per andarla a prendere perché adesso il campo di battaglia è altrove, cambiano i tempi e i luoghi ma non le modalità, fino a che non ti viene detto sussurrato tra una capriola amorosa e l'insalata: 

Torno dalla mia famiglia. 

Paura del futuro, età che avanza, amore per il suo compagno, la prole, voglia di famiglia. 

Più facile tornare dove si era.

Te lo dice tra le lacrime, proprio quando avresti tutto il diritto d'incazarti, di essere irato, di mandare a fanculo tutto e tutti, di rovesciare sedie e tavoli, assieme ai bicchieri regalati, semplicemente le sorridi e con gli occhi ancora pieni d'amore le prepari una cena rimediata ma sostanziosa, senza mai alzare la voce. 

L' hai amata, aiutata, è inutile chiedersi se ti ha ricambiato, forse sì, forse no, ti domandi nella testa, anche se la risposta già la sai. 

Verrai dimenticato presto, ma non ti sei mai curato delle cose al di fuori del tuo controllo e della tua influenza, non puoi scegliere tu se le rimarrai dentro, per questo non ci pensi, sai solo che l'hai amata tanto e che rifaresti tutto da capo, perché è stato bello e brutto insieme, poi una volta passata la tempesta tornerai a vedere il sole. 

Questa è solo un racconto sui sentimenti e la stupidità umana, da raccontare come monito alle giovani menti plasmabili, nulla più.
 

8 commenti:

  1. "non puoi scegliere tu se le rimarrai dentro, sai solo che l'hai amata tanto e che rifaresti tutto da capo".. le rimarrai dentro.. per tutto ciò che hai dato, e perchè sa che lo rifaresti...

    mi è scesa una lacrima leggendo...

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  2. Staremo ancora un poco assieme, spero che mi legga, spera che legga i commenti, lo so quello che prova per me...Ed è positivo.

    Staremo ancora un poco assieme e spero d'incontrarvi.

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  3. Anonimo23:02

    C'è una bella differenza tra chi ama e chi invece è amato... Chi ama sopporta di tutto chi invece è amato profana se stesso...

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    1. Animo è chi ha detto che io ho amato senza essere corrisposto?

      Quando una donna pronuncia le parole:" purtroppo non possiamo stare assieme" l' unica cosa che la frena è il figlio e la paura. Ha le sue colpe, ma passano tutte in secondo piano.

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  4. Forse è da troppo poco che seguo il tuo blog, Cavaliere, e non sono proprio sicura che in questo racconto tu stia parlando della persona che ho conosciuto qui, né del rapporto che so vi legava.
    In ogni caso ti sono vicina, e mi spiace ancora di più se si tratta di chi penso. Perché eravate (e siete) una vera coppia. Lo dimostra anche ciò che hai scritto.
    Un abbraccio.

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  5. Solo per quello che hai scritto fa di te una persona speciale, spero che lei abbia ben chiaro cosa sta perdendo, ammesso che voglia perderti!
    Un bacio gigante.

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  6. @Slove❤️: cara slove, tanti baci anche a te e grazie pwr il supporto

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