Ho già parlato del problema del sesso ed handicap.
Ho trovato questa interessante intervista che riporto integralmente, ricordando che una sessualità sufficentemente appagante è un bisogno tanto quanto gli altri, del cibo e del sonno.
Vivere il contatto col sé più intimo,
con la sessualità. Anche questa gioia spesso è negata ai disabili. Per
questo, da qualche anno ormai, in Europa e nel mondo si sta diffondendo la figura dei "love giver" ovvero degli assistenti sessuali.
In Italia il disegno di legge ad hoc (qui sotto allegato) è stato
presentato nel 2014 ed è assegnato alla commissione igiene e sanità del
Senato ma ad oggi è praticamente fermo. Tra i primi firmatari c'è il
parlamentare pd Sergio Lo Giudice e la senatrice pd Monica Cirinnà. E
c'è chi, come Maximiliano Ulivieri, blogger, web designer e portavoce del comitato promotore (qui il link al sito Lovegiver)
si batte perchè questa figura possa trovare spazio anche nel nostro
ordinamento. Ulivieri oggi è felicemente sposato ma, dall'età di due
anni ha perso la facoltà di camminare. Soffre di una forma di c.m.t.-1a,
malattia che, da quando aveva 20 anni si è però stabilizzata senza più
progredire. Parla di "perdita dell'intimità" Ulivieri che l'ha vissuta
in prima persona. "Dall'adolescenza fino ai 26 anni circa ho sofferto.
Ma ci sono persone che soffrono tutta la vita – spiega il blogger - nel
mio caso potevo esplorare il mio corpo, ma avevo la difficoltà di creare
un ambiente intimo. Per fortuna con l'avvento di internet ho ampliato
il campo delle mie conoscenze ed ho iniziato a vivere la parte
relazionale, affettiva e sessuale della mia vita". Racconta la sua
storia in un blog Ulivieri, toccando anche gli aspetti più intimi. Da
qui, il riscontro con tanti disabili o anche coi genitori dei disabili
che si trovano a vivere le stesse problematiche e la ricerca di una
possibilità per dare un futuro affettivo e sessuale a tanti disabili.
Oggi Ulivieri si batte per il riconoscimento di queste figure.
Attenzione, ricorda: non si parla di prostitute, né di gigolò.
La proposta di legge è ferma al momento poichè secondo Ulivieri "manca la spinta pubblica di chi ha bisogno – e chiarisce – in Italia già si fa fatica a parlare di sesso. C'è mancanza di consapevolezza che le persone disabili hanno desideri e pulsioni e tutto ciò che hanno le altre creature umane. Spesso si parte dando l'aiuto che riguarda cose più in vista, si pensi alle barriere architettoniche, all'assistenza personale".
L'altro freno è "l'aspetto del parallelismo errato dell'attività dell'assistente con la prostituzione. La strada è stata in discesa per paesi come la Germania o l'Olanda in cui la prostituzione è riconosciuta. Tuttavia la situazione, essendo parte di un benessere psicofisico è piuttosto da collegare ad un aspetto sanitario. Anche con il nostro legale Lorenzo Simonetti continuiamo a ragionar su questo aspetto". Anche il M5S è pronto a presentare un disegno di legge in materia, racconta Ulivieri. Intanto, nell'immobilità attuale del quadro nazionale Maximiliano non si arrende: "Stiamo tentando di far qualcosa a livello regionale. Abbiamo registrato la disponibilità da parte della Toscana. E comunque – conclude – abbiamo trenta assistenti pronti ad iniziare a lavorare già da settembre".
Una spinta ulteriore a proposito del dibattito o una provocazione? Certo è che il diritto all'affettività per i disabili (sancito dagli articoli 2 e 3 della Costituzione e da una serie di sentenze) non potrà essere negato ancora a lungo.
Il disegno di legge sugli assistenti sessuali
riesci sempre a stupirmi con le tue civiche e sociali informazioni interessanti e sempre puntuali...proposta articolata molto difficile da legiferare ma il diritto deve essere garantito a tutti...grazie tesoro ti leggo con tanto tanto interesse sempre e ti ringrazio ancora per il tuo impegno sociale !! baci baci baci
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