venerdì, ottobre 19

La discriminazione corre sul coltello, la morte l’insegue, 100 donne hanno perso la vita

padre-piange

Scusate se ho scelto questa foto per parlare della violenza sulle donne, non volevo aggiungere l’ennesima immagine della vittima che sorride alla vita nei suoi brevi 17 anni, voglio che si guardi bene cosa provocano certe azioni oltre all’aberrante morte di un essere umano, il dolore di un padre che piange come un bambino indifeso, la cui ferita non si rimarginerà mai, le lacrime, i singhiozzi disperati, vorrei si sentissero, le urla mentre invoca il nome del suo amore, amata, protetta, cresciuta con sacrificio, il più grande dono nella vita di uomo, la figlia, strappata da un mostro egoista.

Mi concentro su questa povera anima per far leva sulla solidarietà sessuale che ci accomuna tutti, sia tra gli uomini che tra le donne, per ricordare che 100 donne uccise a partire dall’anno in corso sono una mattanza, ogni due giorni ne muore una, qualsiasi numero sarebbe inaccettabile però alcuni sorprendono più di altri.



Nel novero delle motivazioni che sembrano superare età, ceti sociali, condizioni della vita di coppia, un unico comune denominatore, il pensiero che quella femmina è MIA, mi appartiene, posso gestirla come voglio, non è un essere umano ma è come la moto che mi sono comprato, sotto le mie gambe e correre veloce, non ha sentimenti e diritto di scelta.

Qui non si tratta più del diritto all’onore, ormai essere divorziati, separati, lasciati dalla fidanzata non è più un onta, però al senso dell’onorabilità a volte si è sostituita l’oggettivazione del sentimento, che non è condiviso ma è proprietà.

Questa considerazione nasce dal considerare la donna come qualcosa d’inferiore, non una paritaria compagna ma qualcuno di cui sopportiamo le bizzarrie perché esiste la consapevolezza della sua inferiorità.

Molti riflettono sulla misoginia o sulla misandria , dell’odio vero è proprio in base al sesso, ma queste forme estreme di pensiero e comportamentali trovano terreno fertile nell’attribuire arbitrariamente tratti comportamentali con qualità positive o negative in base al genere:

Le donne sono sensibili, gli uomini pensano solo al sesso, le donne quando tradiscono ci mettono sentimento per l’uomo è diverso, il figlio è della madre, le donne non sono capaci di tenersi un segreto…

Compagnia cantante, tutti almeno una volta abbiamo espresso pensieri del genere, l’elenco potrebbe essere lunghissimo, non facendo caso che sono pensieri sessisti, per alcuni o alcune poi arrivare all’odio è traguardo fin troppo facile.

Se iniziassimo a parer mio a valutare la persona non dalla divisa, dal sesso, dal ruolo, ma dalle sue azioni risolveremo molti dei nostri problemi, aspettiamo e speriamo in un miglioramento delle generazioni future.

Vi parlo da una posizione particolare, chi segue questo blog lo sa, in un rapporto bdsm cerco senso di appartenenza, cura dell’altro, attenzione, dolcezza e durezza, anche “possesso”, nel suo alveo dei ruoli Padrone – slave, gestisco la sessualità, il corpo, le sensazioni che altalenano tra dolore e piacere secondo le mie voglie e preparazione, però sempre entro limiti precisi.

Mi sono trovato a gambe larghe mentre chiedevo di infilarmi un dito nel culo, ho appoggiato un piede sulla sua spalla e lei mi ha chiesto se poteva leccarlo, per rendermi onore, per darmi maggiore piacere, per rimarcare la differenza di ruoli, voleva adorarmi al massimo, tanto da dirmi all’apice del piacere
“fammi quello che vuoi” come una richiesta impellente, aggrappata alle mie braccia.

Eppure fuori dai quei ruoli tra i tanti difetti sono dolce, coccoloso, faccio quel poco che posso per farla felice, non potrei fare diversamente, sono così, accettare e rispettare l’altro non necessariamente esclude certi momenti d’intimità in cui io ho il controllo, anzi sono convinto che certi rapporti aiutino la coppia se si rimarcano certe posizioni, quello che facciamo in certi frangenti no lascia decadere il rispetto per la persona.

Almeno per me, poi il mondo è tanto vasto….

Saluti a tutti.

6 commenti:

  1. Semplicemente non bisognerebbe mai pensare che una donna o anche un uomo siano un oggetto e non un soggetto e che su di esso si possa pensare di avere una proprietà assoluta. Tutto ha un inizio e una fine, dobbiamo accettare questo e non pensare che sia necessariamente per sempre e che quando quel "sempre" non si verifica si dà di matto. Nulla ci appartiene veramente. Di sicuro non la vita degli altri.

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  2. Random Walk@ Converrai con me che "semplicemente" lo sarebbe se si venisse educati tutti a pensare che un rapporto può finire invece di imbottirci di storie in cui l'amore è eterno nella sottile e aleggiante considerazione derivata da alcune religioni che sia finchè morte non vi separi, nel vero senso della parola.

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  3. Ne convengo assolutamente. Poi sulla religione ci sarebbe molto da dire, ma non è questa la sede.

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  4. Random Walk@ non è questa la sede perché mi fai poco religioso?

    ;-) in effetti......

    ahahahahahahahahha

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  5. Ah non lo sei? E io che ti facevo così devoto al Beato Dio Signore Mio :D

    Va beh la smetto di dir cazzate ... Au revoir

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  6. Random Walk@ Ma no dir cazzate fa bene, non smettere.

    Diciamo che ho una forte ammirazione per l'inventore della nutella, spero che basti.

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