giovedì, giugno 18

manifestazione contro la teoria gender nelle scuole



Mi sembra già di averlo detto, di fianco all' educazione famigliare esiste quella sociale, perché al di là della "privatizzazione" della prole ad uso e consumo dei genitori si ha l'obbligo, di tutti, di far crescere le future generazioni in maniera  che possano apportare il proprio contributo alla società, che non arrechino danno e che siano in grado di adattarsi alla realtà che vivono.

Questo è un concetto che fatica a farsi strada, soprattutto se si parla di tolleranza ed accettazione di presunte diversità. Si sta facendo strada l' idea che il sopruso e il bullismo sono spesso correlati con la percezione della sessualità altrui (consiglio la lettura di bullismo omofobico conoscerlo per combatterlo) e sia giusto arginare il fenomeno per permettere ai ragazzi e alle ragazze in crescita una vita più serena.

Ovviamente questo contrasta con alcune visioni che vorrebbero lasciare all' oscuro i giovani nella speranza, vana, che non conoscano mai il sesso, poveri angeli con le ali di piume ma senza attributi.

Come ho già scritto l'ignoranza sessuale favorisce i pedofili invece di combatterli, trovando nuove forme per affermare che l'educazione al sesso è dannosa, la nuova teoria Gender, ovvero che si vogliano confondere le idee alle giovani generazioni portandoli a conoscenza di altre realtà, a volte promuovendo questa visione con volantini mistificatori o incontri pubblici:





"Riaffermare il diritto di mamma e papà a educare i figli e fermare la colonizzazione ideologica della teoria gender nelle scuole": sono le motivazioni che hanno portato il Comitato 'Difendiamo i nostri figli' ad organizzare per sabato 20 giugno, in piazza San Giovanni a Roma, una manifestazione nazionale e ribadire, in questo modo, l’opposizione alla 'teoria gender'.
Per l’occasione, il comitato, che si definisce "apartitico e aconfessionale", ha fatto sapere di voler "ribadire il diritto dei genitori di educare e istruire i figli, specialmente con riguardo alle tematiche della affettività e della sessualità".

"Il popolo delle famiglie è preoccupato e sconcertato per i figli e i nipoti, sempre più spesso fatti oggetto di una autentica invasione nascosta della 'ideologia gender', attraverso – continua il Comitato - molteplici progetti di educazione alla affettività e alla sessualità che, con il pretesto del legittimo contrasto al bullismo e alla discriminazione, veicolano, spesso tenendo all'oscuro madri e padri, teorie frutto di uno sbaglio della mente umana. Non possiamo permettere a lobby che diffondono teorie anti-scientifiche di indottrinare i nostri figli e nipoti, disorientandoli nella loro maturazione psico-affettiva fin dalla scuola dell'infanzia", hanno concluso gli organizzatori dell’iniziativa.
Tra i sostenitori all’evento di sabato prossimo, c’è anche mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, sostenendo che la famiglia è "fondata seriamente sul matrimonio" e augurando alla manifestazione "un pieno successo". 

Ovviamente con l'avvallo della rappresentanza catto-clericale, per nulla in contraddizione con il fatto che chi promuove l'iniziativa sia aconfessionale, tanto per essere coerenti. 

Spero che qualcuno ricordi a questi difensori della normalità che la prossima volta se ci saranno angherie verso qualsivoglia ragazzo o ragazza per la propria sessualità anche loro sono conniventi, perché ostacolano la comprensione. 


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