Mi sembra già di averlo detto, di fianco all' educazione famigliare esiste quella sociale, perché al di là della "privatizzazione" della prole ad uso e consumo dei genitori si ha l'obbligo, di tutti, di far crescere le future generazioni in maniera che possano apportare il proprio contributo alla società, che non arrechino danno e che siano in grado di adattarsi alla realtà che vivono.
Questo è un concetto che fatica a farsi strada, soprattutto se si parla di tolleranza ed accettazione di presunte diversità. Si sta facendo strada l' idea che il sopruso e il bullismo sono spesso correlati con la percezione della sessualità altrui (consiglio la lettura di bullismo omofobico conoscerlo per combatterlo) e sia giusto arginare il fenomeno per permettere ai ragazzi e alle ragazze in crescita una vita più serena.
Ovviamente questo contrasta con alcune visioni che vorrebbero lasciare all' oscuro i giovani nella speranza, vana, che non conoscano mai il sesso, poveri angeli con le ali di piume ma senza attributi.
Come ho già scritto l'ignoranza sessuale favorisce i pedofili invece di combatterli, trovando nuove forme per affermare che l'educazione al sesso è dannosa, la nuova teoria Gender, ovvero che si vogliano confondere le idee alle giovani generazioni portandoli a conoscenza di altre realtà, a volte promuovendo questa visione con volantini mistificatori o incontri pubblici:
"Riaffermare il diritto di mamma e papà a educare i figli e fermare la colonizzazione ideologica della teoria gender nelle scuole": sono le motivazioni che hanno portato il Comitato 'Difendiamo i nostri figli' ad organizzare per sabato 20 giugno, in piazza San Giovanni a Roma, una manifestazione nazionale e ribadire, in questo modo, l’opposizione alla 'teoria gender'.
Per l’occasione, il comitato, che si definisce "apartitico e aconfessionale", ha fatto sapere di voler "ribadire il diritto dei genitori di educare e istruire i figli, specialmente con riguardo alle tematiche della affettività e della sessualità".
"Il popolo delle famiglie è preoccupato e sconcertato per i figli e i nipoti, sempre più spesso fatti oggetto di una autentica invasione nascosta della 'ideologia gender', attraverso – continua il Comitato - molteplici progetti di educazione alla affettività e alla sessualità che, con il pretesto del legittimo contrasto al bullismo e alla discriminazione, veicolano, spesso tenendo all'oscuro madri e padri, teorie frutto di uno sbaglio della mente umana. Non possiamo permettere a lobby che diffondono teorie anti-scientifiche di indottrinare i nostri figli e nipoti, disorientandoli nella loro maturazione psico-affettiva fin dalla scuola dell'infanzia", hanno concluso gli organizzatori dell’iniziativa.
Tra i sostenitori all’evento di sabato prossimo, c’è anche mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, sostenendo che la famiglia è "fondata seriamente sul matrimonio" e augurando alla manifestazione "un pieno successo".
Ovviamente con l'avvallo della rappresentanza catto-clericale, per nulla in contraddizione con il fatto che chi promuove l'iniziativa sia aconfessionale, tanto per essere coerenti.
Spero che qualcuno ricordi a questi difensori della normalità che la prossima volta se ci saranno angherie verso qualsivoglia ragazzo o ragazza per la propria sessualità anche loro sono conniventi, perché ostacolano la comprensione.
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