martedì, maggio 2

feticismo



Oggi scriverò del feticismo, nel caso si sentisse la necessità di avvalersi di specialisti perché dubbiosi o convinti di trovarsi di fronte ad una PARAFILIA è necessario che ci si rivolga a persone specializzate in psicologia, psichiatria e/o in disturbi sessuali.

La parola “feticcio” etimologicamente è portoghese; i mercanti di schiavi vi indicavano gli oggetti adorati dagli indigeni africani, ritenuti sacri dalle popolazioni indigene.
Non è escluso che rientri nell’ambito della sessualità normale, può aggiungere un pizzico di pepe al rapporto con il partner e assecondare le fantasie erotiche di ognuno di noi in modo assolutamente sano.
La condizione diventa patologica quando il feticcio arriva a sostituirsi completamente all' atto sessuale o quando esso diventa mezzo esclusivo all' atto finale del soddisfacimento sessuale.  Il partner non è più un compagno con cui condividere il piacere, ma un semplice veicolo dello stesso, se non marginale alla completezza del feticcio, praticamente un appendice necessaria al vero centro di interesse.

Tipologie

  • Parte del corpo, come per esempio: "il seno, i piedi, le mani, le unghie, le gambe, cicatrici, parti mancanti del corpo, obesità, l' eccessiva magrezza, le ascelle, i peli pubici e non, ecc.ecc..." 
  • Secrezioni fisiologiche: "il sudore, la saliva, l’urina e le feci" 
  • Oggetti o indumenti a contatto con il corpo: "biancheria intima, calze, guanti, scarpe, vestaglie, materiali specifici come latex, pelle, tipi di tessuto"
  • Oggetti che sono stati a contatto con il corpo: che acquisiscano valore erotico nello stesso momento in cui chi lo indossa lascia l' oggetto all' adorazione del feticista, una vera e propria dislocazione tra oggetto e soggetto. 
  • gesti o posizioni del corpo: come per esempio il dangling: far dondolare una scarpa parzialmente indossata. Il trampling, ovvero il farsi calpestare, e qui entriamo in una serie di varianti date dalla presenza di calzature o meno e la loro tipologia. Una particolare adorazione per i piedi riguarda la posizione degli stessi rispetto al corpo, come ad esempio supino con le gambe che li sollevano. 

Questa suddivisione riguarda l' oggetto o parte di esso, vi sono poi zone diverse che vengono coinvolte nella ricezione del desiderio che riguarda i sensi, assieme o disgiunti. In parole povere il o la  feticista coinvolge il proprio tatto, la vista, l' odore o il sapore. Sovente le ultime due tipologie possono riguardare l' ingestione vera e propria. 
Per quel che concerne il tatto si può agire attivamente sul feticcio, come ad esempio usarlo sul proprio corpo (tacchi a spillo nel sedere per fare un esempio) o usarlo su corpo altrui. Senza escludere modalità passive, come nel caso in cui il possessore del feticcio o una terza persona faccia "subire" la sua presenza. Uno degli esempi che vengono prima in mente è la frusta e varie declinazioni.

Forme di Feticismo 
Secondo lo psicologo Alfred Binet l’“amore normale” è il risultato di una complicata forma di feticismo, e lo classifica in due forme:
“amore spirituale”: che è caratterizzato dalla devozione di specifici fenomeni mentali, come i comportamenti, le classi sociali o i ruoli. In questo caso il feticismo si manifesta come “gioco delle parti” durante il rapporto, scaturito da un’ossessione verso un dato comportamento;
 “amore plastico”: che si riferisce alla devozione ad oggetti materiali come negli esempi precedentemente esposti.


Una preferenza per un qualcosa di inusuale non implica necessariamente la presenza di feticismo, che può esistere in una certa gradualità:
livello 1: è presente una leggera preferenza per certi tipi di partner, stimoli o attività sessuali, tuttavia non risulta appropriato l’utilizzo del termine fetish;
livello 2: bassa intensità di feticismo, caratterizzato da una preferenza più marcata per i casi citati nel primo livello;
livello 3: moderata intensità di feticismo, dove sono necessari degli stimoli specifici per consentire l’eccitazione e la prestazione sessuale;
livello 4: alto livello di feticismo, in quanto gli stimoli specifici prendono il posto del partner.
  Feticismo  patologico
E' patologico quando invade l’intero mondo esistenziale della persona che non riesce a condurre una vita normale se non attraverso determinate pratiche o circondandosi di oggetti feticistici, quando in pratica non è vissuto solo nel suo alveo naturale, ma dilaga occupando le azioni o i pensieri in fasi della vita che non hanno nulla a che fare con il soddisfacimento fisico. Creando un eventuale disagio interpersonale (egodistonia).

Diviene ossessivo.
 
Discorso articolato riguardo i rapporti 24/7, che per quanto totalizzanti, nelle loro diverse gradazioni è fisiologico si abbiano dei momenti in cui la persona ha spazi personali propri che esulano dal coinvolgimento come detto dal "feticismo spirituale".
Consiglio di approfondire l' argomento per comprendere appieno.

È patologico quando la persona non riesce ad avere dei rapporti sessuali normali senza che il feticismo viene coinvolto, in tal senso non si vive una serena sessualità ma essa è limitata da un pensiero opprimente che non può essere controllato.

Feticismo e BDSM
Per quello che riguarda il feticismo plastico e il BDSM sono due mondi contingenti ma non sovrapponibili, ovviamente non escludibili. Come già detto nelle varie forme l' elemento che non può mancare è la dominazione, non è necessariamente ascrivibile ad un oggetto o parte del corpo.
Spesso nel suo svolgimento di "ordine" e il suo soddisfacimento  ci si potrebbe concentrare è vero su una forma di feticismo,  ma lo stato di eccitazione non è necessariamente veicolato dal gesto ma dal significato che si attribuisce. Se poi accanto ad esso nasce la passione feticistica nessuno la esclude ma è parte del tutto.
Più spesso la situazione coincide quando si è di fronte ad un rapporto esclusivamente sadomasochistico, cioè incentrato sull' aspetto doloroso.
Si potrebbe pensare ad un feticismo sensoriale da parte del o della masochista.

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