giovedì, marzo 8

lacrime d' amore




Produciamo 330 litri di saliva mediamente in un anno, l' umanità vede 7.000.000 di colori, respireremo all' incirca 490 milioni di volte nella nostra vita, percepiamo 1.500 livelli diversi di suoni. Abbiamo abbastanza carbonio per produrre 9.000 matite.

L' umanità in numeri, semplici, scorrevoli e lineari da leggere.

Siamo l' unica specie animale a piangere consapevolmente, anche se non sempre.

Le lacrime hanno modificato la mia ultima avventura. Troppo presto per diventare amore, troppo tardi per essere distaccato. E' stato come una crociera, non visiti mai veramente le località a terra restando con il culo al caldo in una bagnarola extra-lusso, un micromondo completo condensato come il concentrato di pomodoro in poco tempo, fino all' ultimo porto.

Solo che il mio viaggio era ben piantato su solide fondamenta del B&B Cà Cengia.


Quello che lo rende ineguale agli altri incontri sono proprio le lacrime.
Ci siamo incontrati poco prima di un decente periodo di conoscenza virtuale, due minuti netti per finire a rotolarci nudi e i vestiti che si spandono come una corolla attorno al letto. Baci e abbracci, sospiri e no, non posso perché ho il ciclo, mi dici.

Quel fiorire di fiume rosso ha diviso le cavità sessuali, non quelle emotive.

Il giorno dopo piegato sul letto a mettermi i calzini come il "Pensatore" di Rodin.






Una cravatta invisibile mi stringe il collo, pensare, dire, non dire, vorrei solo restare, non posso sapere se è il caso di fartelo sapere.  Il nodo lo hai sciolto non con le mani, ma con le lacrime. Mi abbracci persa nella nebbia, fino a che non riprendo la strada di casa e mi arriva un messaggio con la voce rotta dal pianto.

Le parole spezzate sono le mie anche se differenti, le emozioni sono le mie anche se non perfettamente coincidenti.

Qualche tempo dopo cambia la scena e il fondale, cambia anche l' opera che stiamo interpretando. Percepisco il fastidio di stare con me, mi dici che già prima di vederci frequentavi qualcuno, che ti sei lasciata erroneamente trasportare. Non mi arrabbio e ti sorprendi, sconsolato forse, ma non colerico. Mi fai capire che lo avresti preferito, per alleggerirti la coscienza, un aggancio al tuo pensiero sessista che sotto sotto gli uomini sono tutti uguali, non meritevoli di attenzioni. Seduti al bordo del letto il silenzio per l' ultima volta, ci è greve, ma non per la paura di non rivedersi come al primo incontro, per quella di rincontrarsi su questa palla rotante che chiamiamo mondo.

Non mi sono innamorato ma le tue prime lacrime mi hanno fatto male lo stesso.



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