lunedì, novembre 12

Addomesticare

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Questo post potrebbe turbare la sensibilità di alcuni, dovete tenere conto che quanto detto è racchiuso in regolamenti che promuovono la sicurezza sotto tutti gli aspetti, sia fisica che mentale in ambiti limitati nel tempo e nello spazio.

Nella scelta di domesticazione non c'è nessun desiderio di sopraffazione di un genere verso l'altro genere, i partecipanti possono svolgere i propri ruoli senza tenere conto di quale sia la propria sessualità.

Questo post è suddiviso in due parti, la prima cerca di analizzare uno dei traguardi la cui espressione è la disciplina, la seconda è la testimonianza diretta di una donna che ha deciso di intraprendere con me un percorso come sottomessa.



Plasmare il rapporto anche se con dei limiti secondo la visione di come dovrebbe essere non è solo desiderio della parte dominante ma desiderio compiacente della slave.

Come si arriva a questo desiderio di adorazione? Attraverso la (ad)domesticazione sessuale.

Cosa intendo per addomesticazione sessuale?

Stato in cui si trovano alcuni soggetti quando le condizioni di piacere, dolore, imbarazzo sono regolate da altro soggetto in base a regole accettate in un determinato consesso sociale, all’interno delle leggi statali e degli accordi precedentemente redatti sia in forma scritta o attraverso la conoscenza.

Nel caso di un predatore pieno di pretese qual è l'uomo, è difficile non fare anche cenno alla sua tendenza a sfruttare e dominare la natura, a obbligarla a dare ciò che essa potrebbe non avere, o non avere più, in abbondanza; inoltre si deve anche tener conto del piacere di far sfoggio del proprio potere su vasti spazi, sfruttati a prezzo di dure fatiche, capaci di dare profitti e prestigio, o di mostrare la propria supremazia su bestie particolarmente forti e ribelli (dal divino uro all'indomabile cavallo), anche se l'interesse (economico) di questa operazione era inizialmente ben lontano dall'essere evidente. Accanto alla 'disponibilità' di alcune specie, non dimentichiamo, quindi, da parte degli uomini, il manifestarsi, rispetto alla natura, di una certa 'volontà di potenza'.[1]

Analizzando i postulati di Foucault sul potere:
  • È immanente agli altri rapporti. Non è proibitivo ma produttivo.. Le relazioni di potere sono immanenti agli altri tipi di relazioni (economiche, di conoscenza, sessuali), e sono in un rapporto di reciproca influenza...
    Non avendo quindi una organizzazione gerarchica, imposta dall'alto (una sovrastruttura), esso non è caratterizzato dai divieti (negativo), ma al contrario le relazioni di potere hanno un ruolo produttivo (positivo).
  • Il potere viene dal basso; ovvero non esiste un'opposizione duale originaria tra dominanti e dominati ma dobbiamo pensare a rapporti di forza molteplici che si formano negli apparati di produzione, nelle famiglie, nei gruppi ristretti, nelle istituzioni e che supportano e percorrono l'intero corpo sociale. Le grandi dominazioni sono sostenute da questi innumerevoli scontri.
  • Dove c'è potere c'è resistenza; la resistenza è immanente al potere e porla come esterna a esso significherebbe misconoscere il carattere strettamente relazionale dei rapporti di potere. Questi esistono in funzione di una serie di punti di resistenza disseminati nella trama del potere. Non cerchiamo dunque il luogo del grande rifiuto ma delle resistenze, molteplici e diffuse, cerchiamo l'altro termine delle relazioni di potere, ciò che sta di fronte. Punti di resistenza mobili e transitori:
    Come la trama delle relazioni di potere finisce per formare uno spesso tessuto che attraversa gli apparati e le istituzioni senza localizzarsi esattamente in essi, così la dispersione dei punti di resistenza attraversa le stratificazioni sociali e le unità individuali.[2][3]
Possiamo considerare all’interno dei rapporti di coppia che nasce inizialmente dall’intenzione consapevole di entrambe le parti di esprimere un rapporto di potere, che a differenza della considerazione societaria esso è soggettivizzato, cioè si conosce il soggetto o i soggetti verso cui vengono espresse le proprie attenzioni.

Il rapporto di forza o “tensione” delle parti, regolato nella stessa misura in cui il soggetto deputato alla sottomissione sposta i limiti del possibile e dell’accettabile in base alla situazione contingente degli elementi esterni, dei desideri della controparte e dei limiti fisici e psicologici personali. Di contro l’altra lo esprime in base al soddisfacimento dei propri desideri, che siano immediati o protratti nel tempo. Per questo sono mobili e transitori, valutano di volta in volta come espletare i propri compiti che cambiano sempre in base ad una decisione di una parte che muta attraverso il suo indirizzamento. L’appagamento del proprio status è espressione finale di questo rapporto e non la sua costituzione in una realtà di “resistenza”o come detto di "tensione".

La trama dei rapporti molteplici presenti muta al cambiare delle richieste e all’adattamento conseguente si influenza vicendevolmente, quello che socialmente Foucault individua come spesso tessuto che attraversa gli apparati senza focalizzarvisi sono riscontrabili in consessi in cui i soggetti si muovono insieme in un gruppo non omogeneo, come ad esempio i party o gli incontri di massa, infatti i rapporti di forza riguardano i partecipanti ma si estendono senza appartenere. Ecco come nascono le regole espressione di potere e rapporto in realtà di massa, che vengono percepiti come distintive di quel determinato gruppo che crea uno status di appartenenza collettiva.

Facendo un esempio, il fatto che nessuno possa durante gli incontri in feste rivolgersi direttamente alle parti sottomesse accompagnate ma filtrare le proprie richieste nel riconoscimento dell’accompagnatore o accompagnatrice dominante è la dimostrazione che si estende a tutti soggetti  senza riscontrare un depositario.
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Dopo questo breve excursus sul potere possiamo dire che esso si esprime appunto attraverso il desiderio consapevole di domesticazione.

Esso presuppone come accade per altri soggetti del mondo animale che il Maestro o riconosciuto come “capo branco” si occupi dei bisogni dell’altro soggetto che deve essere messo in grado di soddisfarne desideri attraverso la cura e l’attenzione del bene altrui.

Questo porta ad una coevoluzione, il Master esprime la necessità di esplorare i limiti, guidare ed accudire, la slave vive in un sistema strutturato, di collaborazione e condivisione di esperienze.

Modalità di addomesticazione

Si arriva all’addomesticazione attraverso addestramento (che vi consiglio di leggere) e un sistema di superamento degli schemi d’imbarazzo che si accumulano attraverso esperienze personali, insegnati o richiesti dalla società. 

Partiamo da un presupposto il senso di vergogna o di umiliazione cambia a seconda della percezione comune, in base alla cultura, il tempo e il luogo. Poniamo ad esempio quello che succedeva spesso nei vari momenti di riunione ove erano presenti sia maschi che femmine, poteva capitare diversi lustri fa in molte zone del Paese che nel trattare argomenti come gli affari o l’onorabilità, anche chiari discorsi sessuali, si chiedesse alla donna di allontanarsi, oppure fosse costume comune che essa stessa si recasse in luoghi  attigui, pretendere questo sarebbe oggi ritenuto umiliante e non un riguardo verso l'altro genere.

Nella coppia bdsm  non si avverte l’umiliazione:"io ti faccio dono di qualcosa che gli altri considerano degradante o che io pensavo fosse così, ma ti dimostro il mio affetto e la mia devozione, io di fronte a te non temo nulla”, viene in sostanza percepito come dono sacrificale d’amore.

Nel caso in cui subentri la percezione della mortificazione è segno che il dominante ha superato il limite dell’accettabile, magari entrambi non ne erano consci, eppure il limite esiste.

Ovviamente bisogna sempre prestare attenzione ai limiti personali, mai creare traumi o mettere in condizione il soggetto di sofferenza, sotto qualsiasi forma, quando la situazione è percepita come inaccettabile deve essere esclusa prima di essere attuata.

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Esperienza slave
Dopo aver analizzato velocemente il tema del post che potete arricchire nei commenti passiamo agli effetti attraverso la testimonianza di una donna che mi ha concesso il dono della sottomissione:

Mmmhhhmmm….Padrone….
non sono degna di Te e sempre Ti sarò riconoscente per avermi presa.

Ti ho scelto grazie al mio istinto e la parte razionale è stata soddisfatta dalle rassicurazioni sul Tuo modo di porti, di essere, di spiegarmi come vivi la Tua natura, la nostra natura.

Un paio di volte il dubbio… “io non lo conosco davvero e lo incontrerò da sola, potrebbe farmi di tutto, magari tagliarmi a pezzettini e darmi in pasto ai cani”
e l’istinto rassicurante
“no…non è possibile…è mesi che ci parliamo, che ci studiamo, che ci annusiamo
è Lui…lo so…e mi fido,….ciecamente mi fido”
sono cervellotica ma di indole godereccia, sono indisponente, dispettosa e polemica.
Sono vanitosa ed egocentrica: mi piace essere guardata e trattata come una dea e l’idea che basti una moina per conquistare il mio piccolo mondo circostante.

Per questo sono pigra e opportunista come un gatto…mi piace strusciarmi e ronfare, ma se non sono in vena divento antipatica e balzo via a farmi i fatti miei…

Eppure con Te divento un cagnolino.

Sogno la Tua mano sui capelli, tu che li prendi e li tiri

Da qual momento sono Tua e di me nulla rimane se non il desiderio di darTi tutto quello che vuoi ed essere il Tuo giocattolo preferito.

La sensazione è sia fisica che mentale.

Fisicamente la sento sullo sterno, appena sopra la bocca dello stomaco…
mi regali lunghi sospiri Padrone.

Poi mi eccito…naturalmente. E Tu sai quanto…

Nella mia testa ogni pensiero svanisce…il calore dallo sterno sale fino alla gola e poi chiude i miei occhi.

Nulla ha più importanza. Solo Tu.

Sono abbandonata al Tuo desiderio, alle Tue voglie…

Mi dici che non valgo niente e che sono solo una troietta e io penso che hai ragione…
Che è meravigliosamente vero…è un regalo essere la Tua troietta….nulla valgo in confronto a Te

Ti adoro.

Ti adoro davvero.

Ho voglia di baciarTi i piedi, ho voglia di essere schiacciata, di sentire la Tua mano che mi abbassa la testa, in attesa di un ordine, di un cenno, di un qualsiasi Tuo desiderio…
perché dentro sento solo la voglia di ammirarTi, io non esisto più…
I
l mio corpo è solo il Tuo oggetto

E solo Tu puoi decidere cosa farne

La mia mente è assente, presa solo da un pensiero:
“Si, mio adorato Padrone…non sarò mai abbastanza e voglio solo che mi insegni a soddisfarTi perché il mio solo desiderio è essere degna di Te”

La chiamo umiliazione in tanti frangenti della vita eppure in quel momento io non mi sento umiliata… io mi sento felice.

Come un cagnolino che scodinzola al suo padrone e cerca in tutti i modi di compiacerlo e che si rannicchia triste quando il suo padrone si arrabbia perché non è stato bravo, perché lo ha deluso…e allora lo punisce…
…punizione…

Ci sono due tipi di punizioni una fa male, l’altra no.

Quando Ti deludo, la consapevolezza di non averTi fatto felice è la peggiore delle punizioni…una lama che ti trapassa tutto il corpo…fa male, troppo male.
il fatto che Tu mi abbia detto che sono stata quasi brava questa volta ha presupposto che in quella precedente non lo sia stata...avevi ragione, lo so...certo che avevi ragione, ma Ti ho deluso e questo mi è insopportabile....
sarò presto come Tu mi vuoi

Quando mi punisci perché sono un po’imbranata e decidi magari di darmi un morso vicino alla fica, anche quello fa male, ma un male dolce e ricercato…non sono insensibile al dolore, semplicemente il dolore si mischia all’eccitazione…diventano un tutt’uno…e quel male diventa godimento, piacere.
e Tu lo sai, per questo giochi con il mio corpo per dargli piacere

Il fatto semplice di adorarTi potrebbe darmi già sufficiente piacere, questo lo sai.

So che mi adori anche Tu, perché Ti prendi cura di me, perché nonostante i Tuoi desideri e la gioia di essere adorato sei consapevole che sono tra le Tue mani, mentalmente e corporalmente, e questo Ti comporta una doppia responsabilità.

La mia sottomissione a Te consente il mio abbandono.

Il mio abbandono consente il Tuo controllo, Ti consente di dominarmi, di avermi come nessun’altro potrebbe…nemmeno io stessa...è questa la magia del nostro legame.
Il significato di questa unione.
Il dolore…

Questo è un altro aspetto…è come il sale…rende più saporito il piatto.

lo vivo in modo ambivalente

Qualche volta, soprattutto di fronte alle novità, è un viaggio, un’esplorazione corporea, una sfida alla mia capacità mentale di modularlo e controllarlo…
lo so purtroppo inevitabilmente elimina la componente dell’abbandono in quanto devo attivarmi cerebralmente per comprenderlo ma è anche un passaggio necessario…
una volta compreso ed elaborato il dolore è modulato e finalmente può amalgamarsi ad un forte stato di eccitazione.

A quel punto la fusione è completa: la mente è libera, il dolore si mischia al piacere, un piacere intenso, potente, di sensi e nervi che diventano palpabili...
quando ormai il mio corpo e la mia mente sono aria e fuoco posso finalmente cedermi e la sottomissione e la fiducia completa verso di Te Padrone mi procurano un unico pensiero eccitante:

“Padrone fammi tutto quello che vuoi”

E quando dico tutto…intendo davvero tutto.

Perché solo Tu sai amarmi più di Te stesso.
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P.S. nella foto non siamo noi





1-Enciclopedia delle scienze sociali
2-La volontà di sapere 
3- L'uso dei piaceri 


27 commenti:

  1. Bellissimo articolo

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    1. Grazie Akhara felice che sia piaciuto

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    2. Anonimo12:58

      Mi piace molto... e molto bella ed emozionante la testimonianza di lei

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  2. Alby23:17

    Si ma è sempre lei che decide se farsi far tutto o meno....
    Se te provi con una tipa che di te non ne vuol sapere, col cavolo che si dona, solo per il tuo piacere!!!
    Il piacere è sempre il suo nel donarsi a te!

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    1. La consensualità non si discute, solo che per andare avanti è necessario che ci sia fiducia per cui ad un certo punto si sentirà abbandonata al proprio Master (Mistress) e lo/la lascerà andare avanti ad esplorare, fino ad un limite non valicabile.

      La giusta misura sta nel mezzo, una giusta tensione tra curiosità e limiti.

      Ci sono tantissimi slave maschi o transgender comunque, non parliamo solo al femminile.

      Il piacere di vedere qualcuno o qualcuna che si dona a te non è mai da sottovalutare.

      Se non è sano, sicuro, CONSENSUALE è solo violenza, inaccettabile.

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  3. Questo post è molto interessante perchè pur cercando non solo di conoscere il mondo BDSM senza pregiudizi nel leggere testi, navigare su internet, fare domande in alcuni forum cerco, per quanto umanamente possibile, di usare il punto di vista di un Master, di una slave oltre che il mio (ovvero... se io fossi una Dominatrice vedrei questo come... sei fossi una sotommessa...) ma il passaggio/concetto umiliazione è davvero complesso e difficile non solo da vedere ma anche da digerire, ancor più se inserito nella sessualità. Eppure in questo post in poche righe, semplici, pulite e oneste ho trovato una chiave di lettura molto utile, ovvero togliere dalla parola Umiliazione il sottotesto della Mortificazione che lo rende a questo punto un atto, sia compiuto che subito, legato all'umiltà. E la cosa cambia di molto.
    OK... ora mi tocca rileggere tutto dalla "filosofia" BDSM alle pratiche!!!!! :)
    Grazie

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    1. In due parole hai riassunto bene il pensiero comunque articolato del post, Umiliazione senza mortificazione ma come dono di umiltà, non sono molto ferrato nella capacità di sintesi.
      Grazie a te per i complimenti.

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    2. Quindi la sottomissione femminile, l'unica valida, l'unica che da soddisfazione al Maestro è quella delle sottomesse cagne?
      Io fui educata ad altro. Neanche potevo usarlo Il Linguaggio che avete riportato qui....
      mi suona inaudito.

      La mia sembrerà una provocazione, e invece è solo una testimonianza.

      Ho visto che non ci sono donne che hanno provato le cose che conosco io.
      Possibile?

      Non so che darei per parlare con una donna che abbia ringraziato per mesi di Silenzio e per le altre cose per cui ringraziai io, a quel modo che ormai mi ha totalmente affossato.
      Ma anche, vedere se effettivamente qualche Maestro ha il coraggio di esporsi in pubblico, scrivendo per cosa si fa ringraziare.
      Non per gli orgasmi, o per quel genere di frasi calorose col "Tu".

      Grazie per l'attenzione.

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    3. Non esiste una maniera univoca di interpretazione della addomesticazione e del bdsm, per questo in ogni articolo mi mantengo il più generale possibile, quello di cui è ricca questa comunità è proprio l'essere piena di sfumature, accenti diversi.

      Dietro le poche regole generali ma ferree, dietro alle tante etichettature ognuno la vive come meglio riesce, ecco perché non è facile trovare il partner che più si avvicina alle proprie aspettative.

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    4. Lo sapete qual'è il dramma?
      Che difficilmente, molto difficilmente, "troverò" Il Maestro a cui fui abituata.
      Ora sono programmata per Quel Tipo di Maestro.
      Non per quelli modello "fidanzati".

      è questo il dramma. Che dovrei essere io, a crearLo dal nulla, Il Maestro a cui fui abituata, a Quella Difficoltà di Gusto ed Esigenza, che avevo imparato, con enorme espiazione, a prevenire.

      Non Vi nascondo che servire i Successivi, è stata una passeggiata.

      Sul fatto che questa comunità accetti forme di espressione di "BDSM" diverso da quello delle cagne, ho i miei dubbi; se Vi connettete su "appartenersi" potete vedere molte parodie, fatte sulla mia persona; sui vari blog sono stata chiamata con simpatici appellativi quali "beghina siciliana", "cancro di sottomessa", "fiore appassito di ciliegio", e tutto questo solo perchè mi rivolgo ai Maestri col "Voi" e altre Forme Sacre di Linguaggio, che, ho ampliamente compreso da mesi, che a nessuno importa di ricevere. E pensare che prima di frequentare i blog ero per davvero convinta che tutte fossero educate sotto Questi Dettami!

      Ci misi tre mesi, ad imparare il Giusto Linguaggio; fui fustigata verbalmente per l'uso non appropriato del "con"; e adesso, non serve a niente, perchè vale, piace solo la sottomissione delle cagne calorose.

      Io non sono di quella risma; non amo neppure essere toccata dal Maestro.
      E non utilizzo nessuna frase col "con" e le altre espressioni che leggo in giro. Non ho ancora visto una donna che parli come me, in effetti.
      Ci spero di trovarla, in realtà; avrei una "consorella" con cui sfogarmi, e invece, vedo solo cagne felici, e io mi aggiro come un'appestata su questi blog e siti "BDSM".
      Non nascondo un certo rancore.

      Ma tra Maestro e sottomessa esiste un abisso incolmabile di distanza, persino nell'uso sfiancante della Grammatica.
      Il "tu" implica parità, stare sullo stesso piano.
      è Solo La Volontà del Maestro, che conta.

      Grazie per La Replica e avermi degnato di Tempo e Interesse.

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    5. x fiore di ciliegio : ho letto il blog e i suoi commenti e li trovo interessanti...io sono un master e mi permetto di darti un consiglio basandomi sulle mie conoscenze e esperienze : non esiste il master perfetto e ogni master è unico e diverso dagli altri..le regole che valgono per una coppia dom-sub non valgono per le altre .. in definitiva ognuno vive il bdsm a modo suo e adatto ai suoi bisogni,desideri..il bdsm deve dare gioia e piacere, deve essere SSC(sane,safe,consensual) ..questo per dire che il suo primo maestro era molto severo ma non per questo migliore di quelli che ha avuto dopo : lui era più esigente..lei era felice con lui forse perchè era più adatto e rispecchiava il tipo di master di cui aveva bisogno..le slave non sono tutti uguali e i loro limiti variano..idem per i master..la grammatica può essere importante per un master può non esserlo per un altro e comunque le regole di sintassi non sono le stesse..di solito la slave si rivolge al master alla terza persona chiamandolo padrone,master,signore ecc. per alcuni la grammatica non conta..in italia il bdsm è senz'altro molto indietro rispetto a quasi tutti i paesi stranieri..le consiglio di leggere molti siti stranieri e se ne renderà conto..la saluto 'master paul' (facebook) ... https://www.facebook.com/master.paolo.9

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    6. Ammettiamolo anche se ti sei fatto quel poco di pubblicità che non guasta ^_* la tua risposta è puntuale e precisa, non ci conosciamo, non posso sapere come sei in quanto Master, però in questo caso mi hai risparmiato la fatica di scrivere ribattendo in maniera molto più articolata.

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  4. Non ero felice con Lui. non era consentito il "con"; la forma corretta è "per".
    In 9 mesi, mi ha convocato solo 2 volte al Suo Cospetto.

    Alla schiava non è consentito fissare Il Volto del Maestro.
    E non è neppure consentito essere felice.
    è necessaria a niente.
    di questo, si ringrazia. Si ringrazia anche quando si viene date via.

    Grazie per Le Risposte di Entrambi.

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  5. Il mondo è bello perchè è vario

    ...c'è anche chi sottomette senza che il sub lo sappia!

    StRegatTa SuLla caGna cHe scoTta

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    1. Certo non è facile però ammettiamolo ci vuole la bravura di lei e la tontaggine di lui per non farsi un paio di domandine.

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  6. Qualcuno di recente mi ha detto che "è la schiava in realtà colei che ha il potere". Dunque come la mettiamo? Per me è stata una rivelazione, lo confesso, perchè io pensavo che le redini le tenesse lui e non io! Però mi ha spiegato che sono io che dirigo il gioco e che alla fine mi faccio farò ciò che mi piace.

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    1. Cara cacciatrice di anime come detto anche altrove è un rapporto di poteri o meglio una tensione data dai ruoli stessi, il fatto che nel rapporto che vivi non riesca a quanto pare nulla che a te non piaccia, anche solo come punizione per una trasgressione mette i vostri incontri su di un piano diverso da quello puramente bdsm.
      Ricerca la libido condivisa ma non la disciplina, questo lo rende magari un buon amante, ma un Padrone poco incisivo, che non è un male, è solo un modo di essere.
      Con qualcosa di spiacevole non intendo che vada al di fuori del S.S.C. o necessariamente doloroso, basta qualcosa anche di semplice che non stimola te ma lui in esclusiva.

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    2. Si, se la metti sul piano sessuale...

      Prova, da schiava, a vedere se "quando vuoi" ricevere La Replica del Maestro, ci riesci...

      "Mi faccio fare ciò che mi piace"...
      Prova a vedere se riesci anche a "farti fare quello che ti piace" "quando vuoi" La Risposta del Maestro, e solo per sentirti "umana" e necessaria...

      La schiava è necessaria a niente. Se le schiave pensano di poter dettare legge, è solo perchè Il Maestro che le tiene è debole, non capace di Esigere.

      Con alcuni Maestri non si riesce neanche a fiatare, figuriamoci esternare se stesse.

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  7. Anonimo10:17

    IO SONO UN DOGPLAY E CERCO UNA PDRONA CHE POSSO ACCONTENTARE.SONO DELLA ZONA DI BOCCEA ROMA.MASSIMILIANO.

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  8. Il mio periodo di educazione a quello che fu il Padrone al quale sono appartenuta, fu qualcosa di devastante. Ho una personalità complessa, forte, sfidante, arrogante, irriverente, mentalmente molto fine ed evoluta, volitiva e, quindi, assolutamente poco malleabile. Proprio per queste motivazioni, Lui decise di fare di me la Sua slave e per farlo dovette smontarmi pezzo per pezzo, per poi ricostruirmi a Suo piacimento, per essere espressione vivente della Sua Volontà. A posteriori, ho compreso che la Sua educazione è stata un dono immenso, del quale sarò sempre grata, poichè mi ha portata ad un'evoluzione splendida a livello umano e a comprendere più a fondo la mia natura schiava.

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  9. Come spesso ho detto per ogni Padrone la proprio o proprio slave e viceversa.

    Questo è uno dei motivi per cui è così difficile incontrarsi.

    Deve essere stato un periodo lungo e articolato Alpha Arietis, la formazione richiede tempi personali ma che di certo non si consumano in periodi brevi.

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  10. Assolutamente concorde.

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  11. Anonimo09:18

    Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  12. 25 marzo 2017 nessuno che mette date di pubb.
    Premetto le mie sono solo curiosità per capire questa come dite Voi sistema di vita,1)ma tra dom e sub viè una vita in comune oppure quandi ci garba ci facciamo una frustata o scopata?
    2)Se la vita e in comune il lato finaziario che voi mai accennate visto il denaro e sporco, come la risolvete?
    3)E in caso di incidenti tipo gravidanze(visto che le cagne sono femmine e lefemmine generano cagnolini)ferite varie come le digerite?e se il dom a moglie come le giustifica? come pure la sub come si rapporta con il consorte legalmente?.
    Scusate ma se faccio queste stupide domande, su tutti i vari libri o racconti questi argomenti non Viè traccia, a meno che questo tipo di stile di vita sia solo ed esclusivo per chi possiede un conto bancario molto elevato con cui comprare la disponibilità di cagne o puledre o vacche.
    Scusate ma leggere che le femmine sono cagne da frustare e addomesticare mifa ritornare al medio evo( oppure ai giorni nostri con il medio oriente che a schiave rapite vendute come leggo fa il master).
    se qualcuno a voglia di rispordermi a parole comuni non come L'articolo sopra scritto in burocratese che dice tutto e niente.

    La persona intervenuta che si preoccupa del fatto che non vi siano le date nelle risposte ma guardandosi bene dal trovarsi un nome a cui fare riferimento, non ha capito che questo è un blog, per cui non sono ammesse risposte in altri ambiti se non il blog stesso.

    Nessuna mail è accettata se non nell' apposito spazio dedicato ai messaggi d' incontri.

    Per quanto riguarda la richiesta di chiarimenti consiglio di leggere tutto il blog per meglio comprendere. Basta questo, il fatto che confonda la BUROCRAZIA con la FILOSOFIA rende ben chiara la preparazione umanistica del soggetto.

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  13. Non ti si è risposto perché da come poni i tuoi quesiti si evince che non riusciresti mai ad afferrare alcune sostanziali differenze. Il fatto stesso che riconduci tutto al potere finanziario fa comprendere che il tuo massimo è appunto un romanzo di fantasia in stile Armony.

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  14. Ti è già stato fatto cortesemente notare che non è possibile lasciare nessuna mail, se non nella zona atta a lasciare commenti per incontri. Copia incollo comunque il tuo intervento senza mail:

    Tante belle espressioni tipo Filosofia o umanistica, burocrazia,alla fine come sostanza, del BDSM e come farsi una buona sessione di sesso gratuito,con un pò di sadismo, è tutto aleatorio solo le cagne guarda caso sono femmine, da battere e scopare a dare ad altri per umiliarle, ma che filosofia è, e solo la voglia di prevaricare altre persone, ma guarda caso e insito di chi a potere finaziario(per questi giochi vi bisogno di denaro e tempo)e perversione.
    Comunque il mio scritto precedente era solo una curiosità,del modo di interpretare la Vostra FILOSOFIA, oppure e solo un modo per passare del tempo alla tastiera.La stessa curiosità lo espressa ad uno scrittore di manuali BDSM il quale non mi ha dato risposte concrete, speravo in VOI ma vedo che ognuno ha un suo orticello a cui dare acqua ( o meglio fumo )alle pianticelle che vi cascano nelle grinfie amansite da grossi paroloni.
    Scusate del disturbo, ma da quando mi hanno fatto leggere il libro 50 sfumature di grigio( ma gia avevo letto O molti anni fà ) mi è venuta la curiosità, se questo modo di vita si è evoluto oppure, come nel libro e espressione di un ceto sociale(umanesimo/filosofia)al quale non appartengo.
    Scusate il disturbo.

    RispondiElimina

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Ricordate che state sempre parlando con esseri umani, anche se dietro la tastiera.