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venerdì, dicembre 19
50 sfumature di grigio e Dornan Jamie
Questa specie di bambolotto buono per inumidire le mutande delle ragazzine, con l' espressività di un tavolino di compensato pressato e la conoscenza del BDSM pari alla mia in fisica sperimentale, si è lasciato andare a considerazioni lesive ed offensive per chiunque pratichi serenamente e con soddisfazione
Forte della sua esperienza al pari di un indossatore di indumenti intimi nella recitazione, ovviamente trova molto più alla page seguire il Metodo Stanislavskij dopo aver letto
il lavoro dell'attore sul personaggio, (in braile ovviamente) si è a quanto pare messo a disposizione per assistere ad un incontro reale tra un Master e due slave, od il contrario, secondo le fonti.
Risultato? Qualche genio del suo enturage gli ha consigliato di distaccarsi il più possibile dal personaggio, oppure un esperto di marketing ha imbeccato frasi ad effetto, alla peggio sono uscite dalla sua boccuccia:
" Jamie Dornan non è amante di questo genere di accoppiamento sessuale, non è rimasto sconvolto dall’esperienza, ma indubbiamente assistere ad una scena di sesso sadomaso per poter riportare il tutto in scena non è stato semplice. L’attore ha poi confessato che dopo aver assistito a questo particolare spettacolo, è rimasto per ore sotto la doccia per poter poi accarezzare moglie e figli."
Che alcune pratiche non piacciano passi, che non le si comprendano idem, ma che ad osservarle si ritengano così lorde da non poter avere il minimo contatto con le persone amate NO.
Perpetuiamo a forza l'immagine del bdsm come qualcosa di malato, che lorda quanto c'è di bello nella vita, che sia implicitamente brutto per il genere femminile e traviante per le future generazioni, dato che il sottotesto di questa repulsione epidermica riguardante moglie e figli è evidente.
Sono offeso, stanco ed incazzato, ho amato molto la mia ultima ed ex slave, le altre mi hanno lasciato ricordi bellissimi, pezzi di me che ritengo tra i più preziosi, ho avuto per loro il massimo rispetto nel ruolo e fuori soprattutto, lasciando spero un bel percorso nella loro esistenza.
Non ho voglia di passare per malato, per sporco e sporcante, non facciamo male a nessuno, oggi sono stanco dello stigma.
Vaffanculo ad un filmucolo scritto male e commerciato meglio.
11 commenti:
Siete pregati di non scadere mai nel turpiloquio, andare contro le leggi vigenti in Italia e usare questa mail per eventuali contatti: silvestrogatto@live.com
Nella versione WEB sono presenti altre possibilità di contattarmi.
Ricordate che state sempre parlando con esseri umani, anche se dietro la tastiera.
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allora, io sono dell'idea che il provolone qui sopra, se ritiene di avere un'etica e una morale così elevate e sensibili, poteva anche tranquillamente rifiutare la parte -e la conseguente pecunia che gliene è sicuramente derivata...- prima di spargere merda a spaglio su un mondo che non conosce.
RispondiEliminaschifata, tanto schifata..
no, non siamo malati, non facciamo male a nessuno e soprattutto (noi) siamo in pace con la nostra coscienza..
un abbraccio Cavaliere :)
Luna
Giusto! Buona osservazione ma come si sa la vil pecunia corrompe gli animi, anche lui avrà soprasseduto ai rimorsi dettati dalla morale.
EliminaIo non mi ritengo sporca o malata e nemmeno ritengo tale il mio compagno... Anzi abbiamo una complicità che molte coppie normali non hanno...
RispondiEliminaMg..
Testimonianza utile, spero letta il più possibile.
RispondiEliminaVoi soffrite del complesso di inferiorità di Adler. Lei si sente inferiore alle donne e vuole sottometterle per sublimare la sua inferiorità.
RispondiEliminaMi scusi Marco Berbardi io non ho nessun problema fisico o mentale... Se noi soffriamo del complesso di inferiorità di Adler, mi chiedo cosa ci fa lei qui???
EliminaNoi abbiamo coraggio di vivere la nostra sessualità nella libertà più assoluta e non siamo repressi come voi puritani del cazzo.
Chiedo scusa per il mio linguaggio scurrile.
Tanti saluti da una donna che non si vergogna di scopare come le piace e che fa godere il suo compagno nei migliori dei modi.
Chiarisco subito che l’aspetto patologico esiste, ma ormai viene considerato malato quando è esclusivamente l’unico mezzo attraverso sui si riesce ad ottenere un rapporto intimo soddisfacente, quando è correlato con la violenza fine a se stessa, nel caso in cui si viva come complementare non è più considerato una parafilia da curare almeno dal 1994 DSM IV manuale diagnostico
EliminaDa recenti studi le pratiche sadomasochistiche più che rottura di schemi comportamentali da cui scaturisce il piacere è visto come elemento che aumenta l'intimità se consensuale, arrivando a considerarsi come percorso guidato da cui apprendere alcune dinamiche sessuali disfunzionali studiando sessualità alternative.(lo psicologo Peggy Kleinplat)
Nel caso volessi maggiori riferimenti guarda il post "masochista".
Comunque basterebbe un poco di buona filosofia:
Il gatto è morto, Platone è morto. Platone è un gatto?
Evviva la psicologia spicciola
Il sadomasochismo non è tanto una questione di sculacciate e bacchettate, quello lo può fare chiunque voglia cimentarsi col " famolo strano", è soprattutto una questione totalmente psicologica.
RispondiEliminaI veri maestri sono degli uomini che hanno il desiderio di sottomettere le donne perchè non riescono a stabilire con loro un rapporto paritario. Il controllo che essi manifestano sulle donne è dovuto ad insicurezza: sono insicuro, non posso considerare una donna pari a me, devo sottometterla, così ne ho il controllo e mi sento più sicuro.
Di solito hanno avuto madri molto aggressive o hanno subito un episodio traumatico nel quale una donna li ha umiliati.
Per quanto riguarda le vere schiave, non quelle che vogliono la bacchettata sul sedere e via, loro stesse soffrono del complesso di inferiorità di Adler. Si sentono inferiori rispetto alle altre e tentano di compensare sottostando alle esigenze di uomini dispotici e arroganti: io mi sento inferiore allora l'unico modo per sentirmi superiore e servire un uomo così esigente, visto che le altre non riescono a servirlo se io ci riesco sono superiore a loro, chi riuscirebbe a sottostare a uomini così? solo io posso riuscirci, se ce la farò sarò superiore alle altre.
Sono patologie rare. La maggior parte del maestri e delle schiave non sono così, sono gente da " famolo strano "
Prima sono "tutti", poi "la maggior parte dei maestri e delle schiave", una bella virata direi, alcuni parlerebbero di contraddizione.
EliminaChi dice che l' elemento psicologico è sempre presente? Nell' acronimo B(ondage) D(ominazione) S(sottomissione)M(asochismo) al posto di sottomissione e masochismo si può sostituire (SadoMasochismo) questa differenziazione è nata per l'appunto per considerare anche coloro che non prevedono coinvolgimenti emotivi particolari.
Ci sono due realtà agli antipodi, coloro che desiderano un coinvolgimento esclusivamente fisico, per comodità o perché sono affascinate dal distacco che si crea tra "vittima" e colui che sottomette, oppure chi non desidera nessun contatto fisico e lascia che il rapporto sia esclusivamente mentale, addirittura in una nuova forma o almeno la più recente alcuni restano nel virtuale.
Tra queste due realtà ci sono diverse sfumature, tutte valide e degne di essere vissute, senza che qualcuno tra milioni di praticanti nel mondo venga a dire di chi o come si comporta come lei dice "un vero maestro".
Chi decide chi è un vero Maestro? Lei? Su che basi? Nella mia esperienza su dieci persone almeno 7 le daranno una visione diversa e personale; ed è proprio questo il bello, la varietà.
Vedo che Platone e il gatto non aiutano, dicendo che tutti coloro che provano certe pratiche hanno un particolare problema è come affermare che tutti coloro che sono sovrappeso sono bulimici, è evidente che non è possibile, alcuni magari, ma tutti...
di solito non mi "intrometto" in dibattiti di questo genere, che tendenzialmente sono tutto tranne che costruttivi... ma stavolta dico la mia anche io. premetto di non avere al mio attivo studi psicologici o psichiatrici, quindi parlo solo per esperienza personale, senza arrogarmi il diritto di generalizzare.
RispondiEliminasorvolando la definizione di "veri" schiavi e dominatori, che sono concetti talmente personali (se si esclude la patologia, suppongo) da essere quasi ridicoli, direi che ormai è assodato e conosciuto che non tutte le sottomesse sono masochiste, e non tutte le masochiste sono sottomesse... spesso le due cose coincidono, vero, ma affermare che "le vere schiave, non quelle che vogliono la bacchettata" mi sembra il fare di tutta l'erba un fascio...
ora IO personalmente, da schiava masochista, non mi sento inferiore a nessuno, ma neanche superiore perchè servo un uomo. sono semplicemente io, me stessa. posso sentirmi più sicura di me, perchè so di saper superare "prove" difficili, ma mai e poi mai mi sentirei superiore o inferiore a chicchessia. e a titolo informativo, l'uomo che servo e cui mi sottometto è il mio compagno, che è la persona più dolce e comprensiva del mondo e che non farebbe male a una mosca. e no, non ha subito traumi infantili, e i miei suoceri sono persone splendide. mai e poi mai mi sottometterei ad una persona dispotica e arrogante... il rispetto viene sempre prima di tutto, e le assicuro che in "questo mondo" è requisito fondamentale anche solo per scambiare due parole con qualcuno.
se con tutto ciò, sono solo una "famolo stranista", vabbè, credo di poter convivere con questa rivelazione scioccante.
ora, ho solo un paio di domande per lei.. a che titolo parla? io ho specificato di non avere competenze nel settore, lei è psicologo? psichiatra? ha compiuto studi e ricerche accademiche sul sadomasochismo? senza polemica, sono davvero curiosa. in caso di riposta affermativa, onestamente spero non abbia in cura sadomasochisti non patologici, perchè non so quanto bene potrebbe far loro.
e, cosa ne pensa delle situazioni a ruoli invertiti? ovvero una donna dominante e un uomo sottomesso/masochista? ci rifacciamo sempre al complesso di adler?
cordialità
luna
La tua risposta cara Luna pone l' accento su una particolare questione, è più facile immaginare la Dominazione al maschile, perché persiste ancora la visione della donna regina del focolare, tendenzialmente dedita alla cura e alla gestione della casa e di coloro che hanno bisogno, giammai si pensa che anche le donne possano provare piacere nella posizione di comando e controllo.
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