Pissing e dintorni

Ok lo ammetto quella con Misha non è stata la prima volta, ma in quel modo si... 

sono rimasta senza parole...

Cosa può esserci di entusiasmante nel pissing?

Immagino che soprattutto i vanilla se lo chiedano, tra una nota di disgusto e l’altra di disagio.

Eh si, in effetti non è facile comprendere il gusto di sentire l’orina calda che scorre su tuo corpo, che ti invade, ti sporca, ti lascia addosso la sua ammoniaca e tutto il gusto della perversione.

Eh.. già, non è facile da capire.

Se normalmente è una pratica che per ragioni pratiche è riservata alla stanza da bagno io sono stata innondata dalla pioggia dorata in mezzo alla campagna.

Lui ferma la macchina, deciso, e mi ordina di scendere. Io obbediente faccio come mi dice.

E allungo la gamba.

Due gli elementi che non dimenticherò mai:

la sua calda impazienza che mi scorre sulla gamba e mi annega i sandali e il suo godimento degno del migliore degli orgasmi.

Rientro in macchina con le gocce ormai fredde e il sandalo zuppo. Senza acqua o possibilità di pulire il mio corpo dei suoi umori.

Sono attonita e continuo a fissare quelle gocce sulla coscia senza parlare.

Lui, soddisfatto, si avvia verso il nostro alberghetto.

Le gocce si asciugano e diventano parte di me.

E succede qualcosa di molto strano. Mi sento presa da lui, molto più di una penetrazione. Le gocce asciutte entrano nella mie pelle e accarezzo la coscia e il polpaccio. Sono estasiata...

La volta successiva sarà dentro la doccia di un altro alberghetto, in un’altra città.

Stesa di fronte a lui il suo calore accarezzerà il collo e poi la schiena fino abbracciare tutto il mio corpo.

Il suo godimento mi inebria, le sue urla di gioia e soddisfazione mi fanno sentire profumata e madida di sesso.

Vado a letto decidendo di non lavarmi. Di portarmi addosso il mio Padrone e dormire nella sua pioggia.

Sono soddisfazioni dare tanta gioia al proprio Padrone.

Comprendere che il pissing possa fare esplodere tanto il suo godimento. Ti senti davvero una brava schiava.

Poi un giorno succede qualcosa...

Lui ti dice: vado a fare pipì e lascia spalancata la porta del bagno...

Con tuo sommo stupore e una punta di delusione lo senti esibire nei confronti del cesso lo stesso godimento...

“ah... ecco...allora non sono io... il suo è proprio godimento dell’atto, nello svuotamento...che ci sia tu o il cesso è uguale...”

Sono un po’ interdetta dall'esibizione sonora appena subita e quando rientra glielo faccio notare fingendomi offesa (in realtà molto divertita)

Lui...beh.. lui, sorride e cerca di inventarsi qualche inutile giustificazione e io mi diverto da morire a cogliere il suo imbarazzo.

Svelata la verità mi abituerò a capire quando è in bagno dai mugolii orgasmici che vi provengono.

Un giorno però sono costretta a sgridarlo:

“Ok...va bene, io lo so che stai solo facendo la pipì, ma capisci che abbiamo il bagno in comune in questo alberghetto, siamo in un luogo pubblico... insomma, cerchiamo di non farci cacciare! Cerca di reprimere un minimo questo irrefrenabile urlo di gratificazione...o almeno QUI RISERVALO SOLO A ME E NON AL CESSO!!!!!