lunedì, maggio 15

la fucina alle pendici dell' Etna





Il blog continuerà ad andare avanti, però prima di riscrivere qualcosa di personale ci metterò qualche tempo.

In alcuni momenti della vita la mancanza di una figura genitoriale si sente, anche se sei uomo fatto, anche se ne hai viste tante.
Il problema per chi pilucca il blog, perché leggendolo in ogni sua parte fagocitate una parte della mia essenza umana, è noto, non ho avuto praticamente un padre.
Sapere che una figura genitoriale non ti ha mai voluto, sono economicamente ed in parte si è presa cura della tua persona, che ha per gran parte della tua vita ne ha rifiutato presenza, è dura.

Un rumore bianco, come un frigo acceso, è una parte che risuona ma a cui non fai caso, in fondo ti aspetti che sia così, non potendo essere altrimenti.
Mi dicono sia ormai ricoverato, di quella malattia che ti scuce l' anima, alzheimer.
Non ha molti ricordi da condividere con me per cui è come se non ci fosse nulla da cancellare, però fa male lo stesso.
Fa male perché mi costringe a pensare a quello che magari ci poteva essere se la storia fosse stata diversa, il semplice sapere che devo confrontarmi con lui, di persona, anche se demente, mi atterrisce.

Come se mi avessero bastonato con delle canne e fossi inerme e inerte al buio, in uno spazio chiuso.
Per ora sono concentrato nel mio dolore, per cui mi rivolgo più a me stesso che ad altri, chiuso nel mio bozzolo. Tornerò a parlare di me, tornerò.

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